Bari, 01/06/2007

Pari opportunità: è polemica sul ruolo della Antonucci

In difesa della brindisina Livia Antonucci, vice presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia, si schierano tutti i partiti d’opposizione in Consiglio regionale. Michele Saccomannno per Alleanza Nazionale, Rocco Palese per Forza Italia, Angelo Cera per l’UDC, Francesco Damone “Puglia prima di tutto”, Luigi Loperfido per DC Indipendenti Gruppo Autonomisti, Giammarco Surico per Gruppo misto, Ignazio Zullo per Italia di Mezzo ed Enrico Santaniello per il Gruppo delle Autonomie hanno prodotto un’interrogazione urgente indirizzata al presidente del Consiglio regionale per chiedere la revoca del deliberato della Commissione Pari Opportunità con cui sono state chieste le dimissioni di Antonucci.
Quest’ultima sin dalla sua nomina in tale organismo ha assunto e svolto azioni propositive atte a sollecitare risposte concrete in favore delle donne.
L’attivismo della brindisina evidentemente non è piaciuto alla presidente, tra l’altro coordinatrice regionale dei Verdi, e alle componenti espressione del centrosinistra.
A Livia Antonucci si contesta, tra l’altro, la lettera aperta inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Tutti i partiti di opposizione si sono schierati contro il tentativo di oscurare e mettere il bavaglio alle idee e iniziative di Antonucci e nell’interrogazione presentata a loro firma hanno affermato che: “non si può in una commissione istituzionale deputata alla concretizzazione di sinergie per prevenire ogni marginalizzazione costruire un’azione di mobbing ai danni della minoranza, nell’occasione rappresentata dalla vice presidente Livia Antonucci”. Inoltre, viene evidenziato come “la presenza doverosa di un rappresentante dell’opposizione nella Commissione P.O. non può in alcun modo ridurre l’attività politica al servizio delle proprie posizioni”.
I partiti di centrodestra denunciano “i comportamenti tendenti ad uniformare in un coro pro Governo la Commissione Pari Opportunità, punendo e minacciando di ritorsione con una falsa logica democratica dei numeri chi, come la vice presidente Antonucci, ritiene dare il proprio impegno senza per questo rinunciare alle proprie idee”.
In conclusione viene fatto rilevare come “è intollerabile che non sia mai stato convocato ad oggi l’ufficio di presidenza, e non si tenga volutamente conto della legge regionale istitutiva della stessa commissione proprio per eludere il ruolo di chi la possa pensare differentemente”.