Brindisi, 05/07/2007
Rigassificatore: le Associazioni chiedono l'annullamento per "pericolosità ed illiceità"
A seguito delle due Conferenze dei Servizi istruttorie e di quella decisoria del 28 maggio scorso sollecitiamo ancora una volta il provvedimento conclusivo della procedura di autotutela con la decisione di annullamento dell’autorizzazione alla costruzione del rigassificatore a Brindisi. L’annunciata offensiva giudiziaria (aperta con un inammissibile ricorso al TAR Lazio) ed ogni altra manovra dilatoria non possono ritardare una decisione che la comunità brindisina attende da anni per costruire il proprio futuro col ripristino della legalità. L’on.le Bersani ed i competenti Uffici del suo Ministero hanno acquisito tutti gli elementi di valutazione e sono perciò chiamati a decidere senza altri rinvii.
L’illegittimità dell’intero procedimento autorizzativo è emersa con estrema chiarezza dal tortuoso intreccio di abusi, falsità e macchinazioni oggetto dell’inchiesta penale in corso che, con la chiusura delle indagini preliminari, si avvia verso il rinvio a giudizio degli indagati tra i quali figurano diversi responsabili di alto livello della Brindisi LNG/British Gas.
Una inchiesta che ha fatto emergere fatti e comportamenti tali, per la loro oggettività e pacificità, da dimostrare inconfutabilmente l’illegittimità della autorizzazione non solo per palesi violazioni di norme procedimentali ma anche per un vistoso “eccesso di potere”, determinato dall’errore nel quale è stata indotta la P.A. a causa della falsata rappresentazione degli elementi di giudizio ad essa offerti.
Nelle note integrative inviate al competente Ufficio del Ministero dello Sviluppo la Brindisi LNG, distintasi per lo sprezzo dimostrato verso la partecipazione democratica definita “grida di piazza”, ha avuto l’ardire di affermare che nulla sarebbe stato detto dalle Amministrazioni e dalle popolazioni interessate sulla pericolosità dell’impianto e sul connesso interesse pubblico ad impedirne la realizzazione: una tesi davvero impudente che risulta clamorosamente smentita dai fatti. Un assunto che ci fornisce tuttavia l’occasione per tornare sull’argomento e ribadire le seguenti considerazioni che, tra le tante altre, dimostrano la estrema pericolosità del progettato impianto, come risulta plasticamente dall’allegata mappa della zona interessata corredata da adeguata legenda:
· il rigassificatore sorgerebbe in un area - classificata ad elevato rischio ambientale ed esposta per i numerosi insediamenti industriali a pericoli di gravi incidenti – distante poco più di 600 metri da due grossi serbatoi di Etilene liquido, prodotto altamente infiammabile;
· l’impianto verrebbe costruito in prossimità del cono di atterraggio dell’aeroporto di Brindisi con i connessi pericoli per la sicurezza del volo e dell’ambiente circostante;
· il rigassificatore sorgerebbe a circa 3000 metri in linea d’aria dall’abitato di Brindisi, con la conseguenza che in caso di incidente, per l’effetto domino, la città verrebbe praticamente rasa al suolo;
· l’elevato traffico delle navi gasiere con le relative operazioni di scarico del metano destinato al rigassificatore, per le severe misure di sicurezza legate alla loro oggettiva pericolosità, imporrebbero ulteriori pesanti limiti ad un traffico portuale che già versa in una situazione di estrema difficoltà.
L’incompatibilità dell’impianto emerge quindi, per fatti notori ed alla luce delle regole di comune esperienza, con una evidenza tale da non richiedere alcuna verifica tecnica. Un simile accertamento, peraltro postumo, risulterebbe del tutto inutile anche perché non servirebbe ad emendare l’autorizzazione amministrativa dagli altri vizi di legittimità, come la mancata consultazione delle popolazioni interessate e soprattutto l’errore valutativo provocato nella P.A. dai comportamenti messi in luce dall’indagine giudiziaria.
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti – Terra Nostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Circolo ACLI Brindisi, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.
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