Brindisi, 07/07/2007
Cardiochirurgia, Brindisi Cuore: appello alla Regione
La battaglia sulla Cardiochirurgia a Brindisi continua, per una ragione molto semplice: siamo intimamente convinti che rappresenta un momento di riscatto per il territorio in una fase difficile della governabilità regionale.
Non siamo di fronte ad una rivendicazione priva di senso, ma al richiamo puntuale di una programmazione della sanità in Puglia che stenta a decollare per le solite intrecciate questioni di interessi trasversali.
Il piano, ormai rinviato all'autunno, deve rispecchiare il principio della trasparenza e della difesa di tutti i cittad ini pugliesi sul fondamentale diritto alla salute.
L'unità d'intenti espressa nel documento inviato al Presidente della Regione, qui allegato, costituisce per la prima volta una presa di posizione politicamente forte.
Di seguito il testo della lettera inviata al Presidente della Regione Puglia:
Nella conferenza stampa del 15 u.s. sull'inderogabilità dell'istituzione della cardiochirurgia a Brindisi si è messo in evidenza il limite del concetto "area vasta" assunto a fondamento del Piano regionale di riordino della sanità in Puglia.
Un Piano per definizione è uno strumento d'innovazione e crescita del sistema, applicato al settore dei servizi alla persona deve necessariamente coniugare le risorse con i protocolli scientifici che sono i fondamenti ineludibili di qualsivoglia percorso di razionalizzazione in funzione del diritto alla salute. Sicchè se nella fase di elaborazione si prescinde dall'interconnessione dei due parametri, al Piano viene a mancare un pilastro essenziale e diventa consequenziale ridisegnare l'intero percorso. L'ambiguità del concetto "area vasta”, applicato alla composita area dell'alta specialità, fa venir meno la proposizione del Piano come garanzia per il cittadino, aprendo nella fase applicativa ampi spazi di discrezionalità non più consentiti dopo una lunga stagione di discriminazioni. L'alta specialità di cardiochirurgia nell’ “area vasta” Lecce-Brindisi-Taranto non convince nella sua fittizia distribuzione dei posti letto, che successivamente potrebbe diventare una concentrazione nella sola città di Lecce, col bel paradosso di continuare a far funzionare due cardiochirurgie ubicate a poche centinaia di metri l'una dall'altra.
L'alta specialità della cardiochirurgia, a differenza delle altre, deve tener conto del fattore tempo e conseguentemente delle distanze, se gli interessi in campo sono forti questi vanno contrastati con una decisa e chiara azione di governo, prescindendo dalla dualità di sanità pubblica o privata.
A conclusione dei rilievi mossi, per l'economia stessa delle riflessioni sin qui condotte, va detto che nella realtà operativa spesso si scopre la fallibilità dell'assunto teorico. L'esempio è fornito dall'introduzione dell'emodinamica nell'Ospedale "Perrino", da sempre contrastata per la presunta esiguità degli interventi, ma fortemente voluta dalla popolazione. Oggi il servizio è una realtà gratificante che ha superato ogni aspettativa anche in termini di costo-benefici. Da gennaio ad oggi sono state effettuate 600 coronografie, ben 350 angioplastiche, a fine anno si raggiungerà il tetto di 800 angioplastiche: questi numeri sono un viatico certo per dare concretezza all'insediamento della cardiochirurgia al "Perrino"con i dieci posti letto veri e non virtuali.
La Comunità brindisina, in vista dell'imminente adozione del Piano, è fiduciosa che alla fine di un tormentato percorso prevarranno i diritti di cittadinanza sostenuti da una partecipazione sentita e condivisa da lungo tempo.
Il Sindaco di Brindisi On.le Domenico Mennitti
Il Presidente di Brindisi-Cuore dr. Michele De Leonardis
Il Presidente della Provincia notaio Michele Errico
Seguono le firme dei Sindaci dei Comuni di: Carovigno, Torchiarolo, Mesagne, Villa Castelli, Cellino San Marco, Cisternino, Erchie, Fasano, Francavilla Fontana, Latiano, Oria, Ostuni, Sandonaci, San Pancrazio, San Pietro, Torre Santa Susanna, San Vito Normanni, San Michele
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