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Bari, Emergenza idrica: Dipietrangelo: "necessaria unita' di crisi"



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Bari, 09/07/2007

Emergenza idrica: Dipietrangelo: "necessaria unita' di crisi"

La drammatica crisi idrica che sta colpendo le province di Brindisi , di Taranto, di Lecce e di Bari, privando i cittadini di quei territori dell’uso certo d’acqua ,in un periodo stagionale tra l’altro molto delicato, richiede un intervento in grado di superare l’emergenza determinatasi dando risposte credibili e immediate.
Spetta alla Regione Puglia, all’Autorità di bacino, all’AQP e all’ATO, organizzare le possibili soluzioni sia per fronteggiare l’emergenza, sia per definire gli interventi necessari a superarla definitivamente.
A parere dei DS è urgente, innanzi tutto, riprendere ai più alti livelli il rapporto con la Regione Basilicata per concordare l’aumento delle disponibilità dell’acqua per il potabile, ridimensionando con intelligenza ed equilibrio, quella per l’irriguo.
Si chiede per tanto al Pres. Vendola di intervenire sul Presidente della Regione Basilicata per rinsaldare quel rapporto di solidarietà tra le due regioni che ha contraddistinto negli anni passati l’impegno comune per un uso solidale ed equilibrato della risorsa idrica e che è alla base dell’accordo di programma sottoscritto dalle due regioni.
Data l’emergenza , una maggior disponibilità di acqua è possibile ottenerla utilizzando anche quella dei pozzi a condizione che ne abbiano la capienza e la salubrità.
Se necessario bisogna ricorrere ad una legge regionale che modifichi quella del 2005 e che sposti almeno al 2009 il ricorso all’acqua da pozzi, dal momento che realisticamente nessuna opera potrà essere messa a regime prima di quell’anno.
La situazione di crisi determinatasi è , però, anche il risultato di una sottovalutazione dell’emergenza e che avrebbe richiesto da parte della struttura dell’AQP una gestione più oculata e lungimirante del sistema di interconnessione a partire dal serbatoio di Taranto.
Sarebbe opportuno quindi creare una “ unità di crisi” all’altezza del sistema di connessione interprovinciale e interregionale e composta dall’autorità di bacino, da esperti qualificati, ricorrendo anche a personale esterno ed ex - AQP oltre che a quello dell’ente irrigazione.
I problemi dell’emergenza idrica ripropongono la necessità di interventi strutturali già previsti ma ancora bloccati per ritardi burocratici e per indisponibilità territoriali.

Tra questi interventi i DS ritengono prioritari:

• La depurazione e l’affinamento delle acque reflue utili alle esigenze industriali ed agricole a partire da Taranto.
In particolare per quanto riguarda l’ILVA bisogna ricontrattare le quantità di acqua a favore del potabile, garantendo ad essa, per il suo fabbisogno, il ricorso ad un’acqua depurata e affinata.
• L’accelerazione della realizzazione del dissalatore del Chidro, superando tutti gli ostacoli ambientali ed archeologici fino ad oggi frappostisi.
• L’accelerazione della gara per la costruzione dell’acquedotto del Sinni ( I – II – III lotto) per altro già previsto nell’ambito dell’accordo di programma quadro.

I DS ripropongono ancora una volta l’esigenza di rivedere il bilancio idrico regionale e sulla base di questo ricostruire un rapporto solidale con le regioni da cui la Puglia si approvvigiona di acqua per il proprio fabbisogno.
Spetta alla Regione Puglia, con il coinvolgimento della Autorità di bacino, dell’Ente irrigazione, dell’AQP, dell’ATO e del Ministero delle Infrastrutture, creare le condizioni per una conferenza interregionale in modo tale da stabilire i contenuti , i programmi e le condizioni per un federalismo solidale dell’acqua , sui suoi usi e sulla sua gestione. Per i DS l’emergenza idrica, quindi, deve essere l’ultima occasione per dare un assetto al sistema idrico pugliese e a quello del meridione continentale.

CARMINE DIPIETRANGELO
Responsabile economico e infrastrutture DS PUGLIA


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