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Brindisi, Prelievo di Sabbia, Legambiente: "soluzione inaccettabile"



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Brindisi, 12/07/2007

Prelievo di Sabbia, Legambiente: "soluzione inaccettabile"

L’asportazione di sabbia che la Regione Puglia ha disposto sul fondale antistante Punta Penne, nel comune di Brindisi per il ripascimento dei litorali di Lecce è una soluzione tecnicamente ed eticamente inaccettabile.

La Regione avrebbe dovuto innanzitutto predisporre norme e piani di tutela delle coste, d’intesa con Province e Comuni, ed è assurdo che a tutt’oggi non sia stato adottato e approvato il piano della costa del comune di Brindisi, commissionato addirittura nel 1983.

In connessione con tali disposizioni avrebbe dovuto prendere corpo un piano regionale che affrontasse tecnicamente, finanziariamente e quindi operativamente, i problemi connessi ad erosione, depauperamento dei litorali sabbiosi, salinizzazione ed inquinamento di falde e corsi d’acqua, antropizzazione selvaggia.

La scelta dei fondali di Punta Penne non risponde ad alcuno di questi presupposti scientifici o di pianificazione, visto che il litorale interessato è sottoposto ad erosione, e richiederebbe programmi di ripascimento, in quanto il banchinamento sabbioso venutosi a creare è frutto dell’azione erosiva e di risacca del mare ed è una fragile difesa rispetto ad effetti più invasivi di correnti e moto ondoso. Inoltre l’area ospita siti archeologici di estrema importanza, come i ritrovamenti dei bronzi di Punta del Serrone dimostrano.

L’atto con cui il dirigente del Settore Demanio e Patrimonio della Regione Puglia ha autorizzato in via definitiva il prelievo della sabbia, rafforza la convinzione che ci si trovi di fronte ad una decisione geopolitica e non tecnica, tanto più se si tiene conto del fatto che la Regione Puglia ed altri soggetti istituzionali interessati non hanno inteso impugnare presso il Consiglio di Stato la sentenza del TAR di Lecce.
Le prescrizioni indicate sono assolutamente insufficienti poiché è aleatoria l’attuazione del controllo e del monitoraggio dei venti centimetri di escavazione per ogni intervento.
Legambiente, nel preannunciare un’azione legale affinché i responsabili rispondano del danno prodotto con comportamenti attivi od omissivi, e la partecipazione alle iniziative di contrasto dell’avvio dei lavori, chiede alle Istituzioni interessate l’assunzione degli atti di indirizzo di pianificazione, intervento operativo e tutela delle coste brindisine sottoposte alle azioni di erosione e degrado già richiamate.

Ci aspettiamo infine che il Presidente della Giunta Regionale ricorra anche agli atti di autotutela che la gestione della vicenda sia in sede istituzionale che in quella giudiziaria giustificano ampiamente.

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE BRINDISI

prelievo_sabbia_br


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