Bari, 18/07/2007
Pear, Dipietrangelo: "Piano utile ma risente di alcune carenze"
Walter Veltroni lo chiama “ambientalismo del sì” ed è questo il principio che ispira le 10 proposte operative che i Ds mettono in campo per far diventare il Pear (Piano energetico ambientale regionale) uno strumento non di intenti ma di obiettivi ed azioni.
Il responsabile economico del comitato regionale dei Ds, Carmine Dipietrangelo e il presidente del gruppo regionale, Antonio Maniglio, con due responsabili del dipartimento ambiente del partito, Mimmo Labella e Luigi Campanella, hanno illustrato ai giornalisti queste proposte.
Dipietrangelo precisa che l’atto approvato dalla giunta regionale è “uno strumento utile perché attiva le procedure, ma risente di alcune carenze che si spera vengano superate e aggiornate”.
Il tema principale delle proposte dei Ds è quello del raccordo alle nuove politiche energetiche nazionali e comunitarie, in modo da poter dare risposte credibili alla nuova sensibilità e alla consapevolezza, diffuse nei cittadini sulla materia dei mutamenti climatici causati dall’effetto serra, e quindi alla necessità di ridurre la produzione di Co2 attraverso il ricorso alle fonti rinnovabili, in forma programmata e organizzata.
È importante, secondo Dipietrangelo, la scelta della giunta di considerare la Vas (valutazione ambientale strategica) una regola e un vincolo che può aiutare la riconversione ecologica dell’economia pugliese attraverso una incisiva politica energetica.
Quali sono gli obiettivi dei Ds su questo fronte? Gli esponenti del dipartimento ambiente lo spiegano: ridurre la produzione di Co2 nella regione incidendo sui due punti di maggiore produzione la centrale di Brindisi e l’Ilva di Taranto e contestualmente bloccare qualsiasi nuovo impianto che produca Co2.
Ma su questo la Comunità europea parla chiaro, il mutamento climatico è il punto di partenza sul quale devono innestarsi le politiche di intervento partendo da tre capisaldi: 20% di energia rinveniente dalle fonti rinnovabili; 20% riduzione di emissione di Co2 in atmosfera e 20% attraverso il risparmio energetico.
“La Puglia – ha detto Dipietrangelo – può diventare una regione laboratorio per le fonti rinnovabili che in tempi stabiliti devono sostituire l’attuale uso di fonti fossili”.
Il ricorso alle fonti rinnovabili deve essere però meglio programmato - ha sottolineato Antonio Maniglio – scandito e regolato con procedure certe, celeri e obiettivi credibili da definire attraverso quello che noi Ds chiamiamo un patto sociale e istituzionale per una nuova politica energetica regionale”.
No all’affarismo speculativo, quindi ma nemmeno sì alla demagogia dell’ambientalismo del no.
Anche per il ricorso alle fonti rinnovabili i Ds chiedono certezze per istituzioni, cittadini e operatori. “L’economia pugliese, il sistema delle imprese, devono fare di una nuova politica energetica l’occasione per un nuovo modello di sviluppo – sostiene Dipietramgelo e continua - “l’eolico, il fotovoltaico, le biomasse, le filiere tecnologiche, non devono essere un’occasione per nuove speculazioni e per aggredire il territorio, ma un contributo alla riconversione ecologica e ambientale della nostra economia”.
Sul sito www.dspuglia.it è aperto un forum che raccoglie proposte e suggerimenti che troveranno risposte in occasione della giornata dedicata alle nuove politiche energetiche regionali organizzata in occasione della festa regionale dell’Unità che si terrà a Bari dal 22 al 30 settembre.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA
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