Carovigno, 19/07/2007
La Guardia Costiera sequestra un Kg di datteri
Il notevole impegno della Capitaneria di porto di Brindisi in materia di polizia demaniale e sicurezza della navigazione, particolarmente intenso in questi giorni di grande afflusso turistico sul litorale brindisino, non ha diminuito l’attenzione volta alla repressione della pesca di frodo.
Dopo accurate indagini e lunghi appostamenti, protrattisi per alcune settimane, personale della Capitaneria di porto di Brindisi - Guardia Costiera, nella mattinata odierna ha sorpreso un subacqueo che aveva raggiunto la riva dopo aver prelevato dalle scogliere antistanti Santa Sabina di Carovigno, un chilogrammo circa di datteri di mare (lithophaga – lithophaga).
Lo stesso aveva proceduto alla raccolta, come è in uso da parte dei pescatori di frodo, frantumando, con l’ausilio di appositi strumenti la scogliera prescelta, al fine di estrarre i molluschi dalle loro cavità.
Nei suoi confronti è scattata la denuncia a piede libero, mentre, informata la magistratura, i molluschi e tutti gli attrezzi utilizzati sono stati posti sotto sequestro.
La pesca dei datteri di mare è stata dichiarata illegale con un decreto legge del 1988 e le sanzioni previste sono state di recente elevate fino a comportare l’arresto da un mese ad un anno ed ammende superiori ai 10000 euro.
Nonostante le dure sanzioni previste dal nostro ordinamento, la pesca del dattero di mare è ancora diffusa: tale attività non solo comporta il rischio di estinzione di una specie marina protetta, ma arreca anche irreparabili danni al patrimonio naturalistico delle coste calcaree.
Tale pesca infatti , a causa della particolare biologia di questo mollusco, che si incunea in profonde cavità all’interno degli scogli, comporta la necessaria distruzione di questi ultimi.
Il prelievo di un solo chilogrammo di datteri comporta la “desertificazione” di svariati metri quadrati di fondale marino.
COMUNICATO STAMPA CAPITANERIA DI PORTO
GUARDIA COSTIERA
BRINDISI
|