Brindisi, 20/07/2007

Zona Franca: Carbonella risponde a De Giorgio

Non mi sconcerta più di tanto l’abissale differenza di vedute che a volte riscontro sia in ambito politico che sociale.
Un “Politico”, minimamente accorto e sensibile deve doverosamente saper accettare le critiche ed ascoltare le ragioni altrui, anche quando risultano essere “strumentali” o intrise di ignoranza dei fatti.

Parimenti, è diritto del “politico” spiegare le ragioni delle proprie scelte, al fine di consentire alla pubblica opinione di comprenderne il significato e gli obiettivi, che “tenta” di realizzare nell’interesse del territorio, che rappresenta.

Peraltro, al sottoscritto, è già capitato altre volte, sia in qualità di dirigente sindacale (con i Patti Territoriali e Sovvenzione Globale) che da politico (estensione della L. 181 nei comuni della provincia di Brindisi) di scontare l’accusa di ingaggiare battaglie intrise di “utopia”, salvo ricredersi a fronte di risultati salienti, per il territorio di Brindisi.

E’ quanto vorrei spiegare circa la istituzione delle Zone Franche e la battaglia che conduco da mesi, a sostegno della candidatura di Brindisi, inopinatamente contestata da una nota di Piero De Giorgi della Cisl brindisina.

Contrariamente a quanto asserito nella nota richiamata, infatti, le Zone Franche Urbane, attive da 5 anni in Francia, non limitano gli interventi alla riqualificazione delle periferie, per alleviare il disagio giovanile, ma sono contigue ad aree industriali, per le quali, a fronte di investimenti, scattano una serie di incentivi per aziende sino a 50 unità; piccole e medie imprese, quindi, con vantaggi occupazionali, che penso farebbero comodo ad una area come la nostra.

Inoltre, vorrei tranquillizzare De Giorgi sulla questione, poichè Bruxelles, in presenza di progetti di tale natura, non opporrebbe alcuna bocciatura. In tal senso ho avuto informazioni puntuali. Altro che espedienti intrisi di falso meridionalismo. Queste accuse ho modo di respingerle quotidianamente alla Camera nei confronti di interlocutori leghisti.

Infine, vorrei sottolineare lo stridente contrasto tra i contenuti della nota richiamata, con la posizione ufficiale assunta dalla medesima Organizzazione, in occasione di un Esecutivo, in cui fu approvato “all’unanimità” un ordine del giorno, a sostegno della Zona Franca Urbana per Brindisi. Da ciò ne discende che De Giorgi deve chiarirsi con se stesso o al massimo con la sua Organizzazione.

Confronto, quindi, al di là delle posizioni a volte condivise altre no, come nel caso del Rigassificatore od altri temi afferenti lo sviluppo del ns. territorio, ma nella chiarezza e nella distinzione dei ruoli, che ognuno deve esercitare.

Per quanto mi riguarda, non solo la Zona Franca serve a Brindisi, ma la considero in linea con la nuova consapevolezza maturata, circa un tipo di sviluppo alieno da nuovi grandi impianti e da una progettualità, legata alle vocazioni naturali della provincia di Brindisi.

Ribadisco, pertanto, il mio totale impegno per la istituzione della Zona Franca a Brindisi e risollecito l’azione sopratutto del Comune, ad attivare, di concerto con la regione Puglia, le procedure richieste per realizzare l’obiettivo richiamato.

COMUNICATO STAMPA ON. GIOVANNI CARBONELLA