Roma, 29/07/2007

Festino hard: coinvolto l'onorevole Mele

"Un parlamentare, due squillo d'alto bordo, cocaina e alcol, una stanza in uno dei più famosi hotel della Dolce vita, il Flora, a via Veneto. Una delle ragazze si sente male e fa chiamare il 118. Portata all'ospedale si riprende in fretta e tutto finisce lì."
Questo l'incipit del lancio con il quale l'agenzia Ansa ha diffuso una notizia che aveva destato moltissima curiosità nei lettori e negli addetti ai lavori.
Una vicenda destinata a non avere alcuna eco se qualche giornalista non avesse fiutato la notizia avvertito da un anonimo. Infatti, dopo il ricovero al pronto soccorso dell'ospedale San Giacomo di Roma, la ragazza aveva ritrattato la prima dichiarazione ("qualcuno mi ha costretta ad assumere droga") e non aveva sporto denuncia. Ma le indagini erano già partite e la Polizia aveva già accertato il nome del parlamentare che, domenica notte, ha pagato la camera dell'albergo e si è intrattenuto con la prostituta.

Subito dopo il lancio dell'Ansa, la notizia è stata ampiamente diffusa su vari siti internet e sui Tg nazionali. Immediatamente sono giunte le dichiarazioni dei politici che chiedevano estrema chiarezza. Tra di esse quella di Luca Volontè, Udc: "Chi si droga non può legiferare, chi è complice dello sfruttamento della prostituzione non può parlare di famiglia, figli, diritti umani".
Difficile sapere se, prima di rilasciare la frase, l'On. Volontè fosse a conoscenza che la vicenda riguardasse un suo compagno di partito.
36 ore dopo il fattaccio, infatti, il parlamentare coinvolto nel "festino hard" fa "outing" e la curiosità resta soddisfatta da un nome ed un volto.
E' Cosimo Mele, 50 anni, nato a Carovigno (Brindisi) ed eletto nel collegio elettorale della Puglia, proprio nella liste dell’Udc. E' lo stesso Mele ad uscire allo scoperto "per evitare speculazioni politiche a danno del partito".

Mele ha offerto le dimissioni a al segretario del partito ed ha voluto dare alla stampa la sua versione della vicenda: "La signora l'ho conosciuta a cena, al ristorante Camponeschi, presentata da amici. Non sapevo fosse una prostituta" ma ammette di averle fatto "un regalino, quando l'ho capito".
Mele sostiene che, trascorsa insieme la serata, ognuno ha dormito in una stanza diversa della suite. Di cocaina l'onorevole dice non solo di non aver fatto uso, ma nemmeno di averla vista: "Forse ha preso pasticche mentre io dormivo".
La seconda ragazza, stando sempre al resoconto che Mele ha rilasciato all'Ansa, è arrivata "a un certo punto" e "poi se n'é andata".
Mele poi spiega il malore della donna: "ad un certo punto mi sono accorto che la signora non stava bene. Aveva delle allucinazioni, non so cosa le avesse preso". Ho dovuto chiamare la reception tre volte ed avvisare il soccorso medico, ho dovuto insistere perchè lei non voleva... "

Poi il parlamentare di centrodestra si difende: "È stata una debolezza, ma si tratta di una vicenda privata. I politici sono persone umane come tutte e con tutte le loro manchevolezze umane. Non perchè uno fa politica, allora deve essere sottoposto ad un moralismo eccessivo. La "cosa più difficile - conclude l'onorevole di Carovigno - è stato parlarne con mia moglie. Ho consapevolezza di dover chiedere scusa a lei ed alla mia famiglia, le vere vittime di questo episodio".