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Mesagne, Lettera aperta di Carlo Perrucci (Patto per Mesagne)



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Mesagne, 22/08/2007

Lettera aperta di Carlo Perrucci (Patto per Mesagne)

A mente fredda e avendo preferito non intervenire ulteriormente nel Consiglio Comunale del 17 agosto scorso, per “non turbare” ancora di più gli animi dei Consiglieri del centrodestra e dei loro supporters scientemente organizzati, ritengo necessario esprimere un pensiero mio personale e a nome del Movimento Politico Patto per Mesagne che ho avuto l’onore di rappresentare per la seconda volta nella massima Assise Comunale.
Utilizzo questa occasione per chiarire, semmai ce ne fosse ancora bisogno soprattutto rivolgendomi alla Città, la tanto strumentalizzata e infondata mia incompatibilità e inopportunità a presiedere in qualità di Presidente del Consiglio, legittimamente votato dalla maggioranza dei Consiglieri comunali tutti di centrosinistra nella prima seduta del 20 luglio, i lavori del Consiglio Comunale sulla Mozione di sfiducia al Sindaco Incalza e alla sua Giunta, sottoscritta da 13 Consiglieri tra i quali il sottoscritto.
La Legge (art. 52 Dgls 267/2000) prevede che la mozione di sfiducia – motivata – deve essere sottoscritta da almeno due quinti dei Consiglieri assegnati (quindi 11 su 20).
A tal fine, sempre la Legge, prevede che il predetto quorum deve essere calcolato “senza computare il Sindaco o il Presidente della Provincia” (se trattasi di Ente Provincia). Di conseguenza, e non poteva essere diversamente, in
assenza di qualsivoglia riferimento alla figura del Presidente del Consiglio Comunale, il quorum può essere raggiunto anche attraverso la sottoscrizione dello stesso Presidente.
Và da se che se il Presidente può sottoscrivere la Mozione, di conseguenza è legittimato a votarla.
Si tratta esclusivamente di una questione di scelta.
E come tutte le scelte possono essere condivisibili o non condivisibili, ma quando uno è legittimato a farle perché non ci sono impedimenti di alcun genere, sono sacrosante, giuste e degne di rispetto.
Poi ognuno se ne assume la responsabilità politica e le offre alla valutazione in questo caso dell’elettorato e non degli altri Consiglieri, tutti in ugual misura criticabili; perché se è vero che ci sono stati 13 Consiglieri firmatari di questa Mozione, quindi la Maggioranza del Consiglio Comunale, è altrettanto vero che altri 7 Consiglieri più il Sindaco, volutamente e irresponsabilmente secondo il mio punto di vista ma altrettanto legittimamente, non hanno voluto prendere coscienza di questa fase di ingovernabilità che la Città stava vivendo.
Da qui emerge invece il senso di responsabilità che il Centrosinistra ha avuto nei confronti della Città, perché crediamo, e i fatti ci daranno presto ragione, che può fare molto di più per i bisogni del nostro paese un Commissario Prefettizio nel pieno delle sue funzioni, che non un Sindaco senza “poteri” per mancanza di una chiara maggioranza a sostegno delle sue scelte politiche.
Su questo punto voglio fare ancora di più chiarezza le questioni urgenti che tutti noi conosciamo (Precari, Servizi Sociali, Bilancio Consuntivo, Stadio ecc.) e per i quali la politica si è già espressa con Atti di indirizzo o con Delibere approvate dal Consiglio Comunale, sono oramai di pertinenza dei Dirigenti comunali e degli uffici preposti, quindi in fase di attuazione e non necessitano più di nessun controllo politico.
La scelta quindi di condividere questa Mozione, sia personalmente che in rappresentanza del Movimento Politico Patto per Mesagne, non è frutto di improvvisazione o effettuata per spirito di vendetta, o per fame di potere, ma nasce dopo una attenta analisi, riflettuta, dibattuta, quindi motivata e condivisa prima di tutto con il centrosinistra, ed era quindi doverosa nel rispetto degli impegni assunti e del ruolo politico che l’elettorato mi ha concesso.
Non ho quindi condiviso assolutamente le pretese e i continui richiami nei miei confronti da parte del centrodestra, al rispetto del ruolo e della figura Istituzionale che in quel momento rappresentavo.
E’ bene ricordare che il ruolo di super partes del Presidente riguarda esclusivamente lo svolgimento dei lavori del Consiglio, ogni altra “limitazione” lederebbe i diritti dello stesso in quanto Consigliere Comunale e comunque tali limitazioni non sono contemplati in nessuna norma legislativa.
Tra l’altro credo di aver dato ulteriore dimostrazione di imparzialità nel condurre i lavori di un Consiglio Comunale molto difficile da gestire, non solo per l’importanza dell’argomento che si stava trattando e che stava a cuore a tutta la Città, ma anche per il clima non certo idilliaco che si era voluto creare ad arte per tentare di non far proseguire i lavori del Consiglio stesso.
Per questo colgo l’occasione di rivolgere pubblicamente un sentito ringraziamento a tutte le Forze dell’Ordine presenti ai lavori consiliari, la Polizia, i Carabinieri e i Vigili Urbani che, con discrezione e professionalità, hanno fatto in modo che la loro presenza risultasse significativa e permettesse a tutti di lavorare con serenità.
Un’ultima considerazione politica vorrei farla in merito all’intervento che qualcuno ha definito “passionale” del Sindaco uscente Incalza proclamato a chiusura del dibattito sulla Mozione di sfiducia.
Al di là dell’ormai cronico modo di ergersi a vittima predestinata, ora scopriamo anche sotto pressione psicologica, a me pare che il Sindaco uscente si sia perso nei meandri e nei “racconti” di episodi poco attinenti alla discussione (tra l’altro con delle inesattezze e delle accuse molto gravi e preoccupanti in particolare sull’episodio di “Paola e Chiara” che meritano una seria riflessione sull’atteggiamento istituzionale di questa “persona per bene”).
E’ emerso invece, da parte dell’ex Sindaco Incalza, ancora una volta la poca volontà di dimostrare la sua capacità nel rispondere politicamente alle tante obiezioni che puntualmente i Consiglieri del centrosinistra hanno rilevato nei loro interventi.
Volutamente ha dribblato per esempio sulle tante decisioni discutibili effettuate nelle Giunte tenutesi ad oltranza già con la sfiducia in tasca.
Non ha dato una risposta sul perché rinnovare il Comodato a titolo gratuito in favore dell’ISBEM per l’ex Convento dei Cappuccini, visto che la vecchia convenzione scadeva soltanto nel mese di Ottobre.
E perché decidere il cambio del gestore dell’Ufficio Informazione Turistico facendo una convenzione con la “Pro Loco” e non rinnovandolo più con il consorzio “Made in Puglia”. Oppure perchè effettuare una Convenzione per la gestione della Pinacoteca Comunale con la sconosciuta Associazione “il Circolo”.
Per non parlare della fantomatica “Estate Mesagnese”, la cui organizzazione è stata affidata all’Associazione “Aretè”, scomparsa per cinque anni dalla scena e ricomparsa per miracolo.
Pare che dietro, e non solo dietro, tutte queste Associazioni che hanno beneficiato di queste “convenzioni” o di questi “incarichi”, ci siano personaggi riconducibili a candidati o sostenitori del centrodestra, alla faccia del tanto declamato “Sindaco” di tutti.
Queste e tante altre ancora erano le risposte, caro ex Sindaco Incalza che non solo i Consiglieri Comunali del centrosinistra, ma anche la Città tutta attendevano nella sua replica.
Ma tanto non c’è da preoccuparsi come al solito poi organizzeranno una ennesima assemblea pubblica, modello berlusconiano, cioè senza contraddittorio e con pubblico organizzato a battere le mani, e spiegheranno la loro unica e sacrosanta verità, tirando fuori tutti i dossier che in questi 30 giorni i loro ex Assessori hanno preparato attingendo dalle carte trovate nei vari cassetti.
Statene certi, non c’è molto da aspettare.

LETTERA APERTA DI CARLO PERRUCCI
CONSIGLIERE COMUNALE E PRESIDENTE DEL CONSIGLIO USCENTE


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