S. Giovanni Rotondo, 28/08/2007
Aperto l'ottavo Convegno Ecclesiale Diocesano
Si è aperto oggi con la solenne Concelebrazione Eucaristica l’ottavo Convegno Ecclesiale dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni sul tema “Le aggregazioni laicali aperte alla missione”.
I lavori, per i 250 delegati riuniti presso il Centro di Spiritualità “Padre Pio di San Giovanni Rotondo”, sono entrati nel vivo nel pomeriggio di oggi.
Rivolgendosi ai presenti, mons. Talucci li ha invitati a vivere il convegno «prima ancora che per il tema o per l’interesse, come esperienza di comunità cristiana con il massimo della condivisione». «Nei laici, singoli e associati, vediamo un dono della provvidenza al mondo di oggi» - ha affermato Mons. Talucci. «Nelle aggregazioni» - ha proseguito ancora - «si esprime la missionarietà. Invito perciò le parrocchie a valorizzare queste esperienze e le associazioni ad amare e servire la comunità, parrocchiale e diocesana.
Abbiamo, nella nostra Chiesa, tante ricchezze e, a volte – ha sottolineato l’arcivescovo - non ce ne accorgiamo neanche». «Vogliamo dare al Convegno e al nostro cammino pastorale – ha concluso mons. Talucci - uno sguardo unitario che impegni tutti nel servizio alla Chiesa».
È seguita la lectio divina sul brano biblico dei discepoli di Emmaus (Vangelo di Luca 24, 13-35), tenuta da S.E. Mons. Paolo Rabitti, arcivescovo della diocesi di Ferrara-Comacchio e presidente della Commissione per il Laicato della Conferenza Episcopale Italiana.
È stata poi la volta di Paola Bignardi, la quale ha avuto il compito di tracciare il profilo e il compito missionario delle aggregazioni laicali nella chiesa e nel mondo.
Quando la Chiesa parla di missione – ha esordito l’ex presidente di Azione Cattolica - «è come se avvertisse l’esigenza di richiamare tutti i credenti all’essenziale della loro fede: il radicamento nel Vangelo; e le comunità cristiane all’essenziale della loro missione: rendere partecipi del Vangelo tutte le persone che vivono accanto a noi».
A parere della relatrice la Chiesa deve affrontare nuove sfide ed è sottoposta a sempre maggiori provocazioni. Cita la fragilità della fede la Bignardi, la pressione di vasti settori del mondo laico «a relegare la fede nello spazio delle questioni private, la tentazione di cedere alle lusinghe della “religione civile”, la presenza di fedeli di altre religioni».
E ancora «la stanchezza interiore delle persone, la stanchezza di un modello pastorale che è cresciuto nella pretesa di organizzare e di programmare tutto, e nella tendenza a pensare per categorie e settori, dando per scontato che essi interpretino le domande delle persone e le dinamiche dell’esistenza».
La nostra - tiene però a precisare la Bignardi - è anche la Chiesa del coraggio: «è la Chiesa che serve con gratuità, senza nulla chiedere, che continua a condividere con i poveri, con umiltà e nel nascondimento, e riesce in questo modo ad essere segno di speranza per chi non ha speranze umane; è la Chiesa che si dedica ai piccoli, che crede al valore dell’educazione e della cultura e non smette di dedicarsi a costruire ciò che non si vede».
In questo compito missionario, secondo la relatrice - la Chiesa non può fare a meno dei laici.
Venendo al cuore del tema la Bignardi ha poi tracciato un profilo delle aggregazioni laicali. «Esse» - ha detto - «sono luoghi di appartenenza e di partecipazione, sono luoghi di una formazione specifica in cui vengono accolte le esigenze differenti delle persone; sono luoghi di relazioni, tirocinio di socialità, di accoglienza; luoghi di messa alla prova di uno stile fraterno; sono luoghi di sperimentazione missionaria, in cui sia possibile “esagerare” (Diotallevi), sono luoghi di discernimento».
«Questa» – ha concluso la direttrice di “Scuola Italiana Moderna” - «è la stagione in cui le realtà aggregate si integrano nella pastorale; in cui o la pastorale tutta fa un salto di qualità per ripensarsi con i laici oppure si andrà incontro ad un processo da cui sarà difficile tornare indietro». «In tal senso» - ha ribadito - «il Convegno ecclesiale di Verona ha offerto due criteri importanti: quello della pastorale integrata e quello di un rilancio della dimensione popolare della vita delle nostre comunità cristiane».
I lavori proseguiranno domani con i gruppi di studio.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA ARCIDIOCESI DI BRINDISI-OSTUNI
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