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Brindisi, Incendio Riserva, CIA: "attacco ingiusto ai danni degli agricoltori"



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Brindisi, 01/09/2007

Incendio Riserva, CIA: "attacco ingiusto ai danni degli agricoltori"

Poche ore dopo il rogo che il 21 Agosto scorso ha distrutto l’oasi naturale di Torre Guaceto, il presidente del Consorzio di gestione ing. Vincenzo Epifani ha rilasciato alla stampa alcune dichiarazioni additando ai “contadini” grosse responsabilità e sospetti su quanto accaduto, e dichiarando come la riserva non piace ai privati e che da sempre è stata ostacolata e osteggiata nel corso della sua attività.

La C.I.A. (Confederazione italiana agricoltori) di Brindisi e, sicuramente, l’intero mondo agricolo brindisino di certo non condividono tale posizione. Sulla questione interviene il presidente provinciale della C.I.A. di Brindisi Luigi D’Amico.
“Mi permetto umilmente di ricordare al presidente Epifani – precisa Luigi D’Amico - che sino agli anni Cinquanta, prima dell’inizio della riforma fondiaria, in quelle zone paludose ed occupate da canneti e macchia mediterranea regnavano malattie come la malaria. Successivamente con l’assegnazione agli agricoltori dei terreni espropriati, gran parte degli stessi sono diventati vigneti di uva da tavola, seminativi irrigui con coltivazioni di grano duro, pomodoro, carciofi ed ortaggi vari, permettendo la nascita della borgata di Serranova, con le relative strutture di manipolazione e trasformazione dei prodotti agricoli, dando fiato ad una economia basata principalmente sull’attività agricola. Attualmente – continua il presidente provinciale della C.I.A. di Brindisi - la zona umida di Torre Guaceto è un gioiello naturale, sia per la flora che per la fauna che vi si trova; un gioiello da difendere e preservare alle generazioni future.
I veri tutori del paesaggio rurale e dell’ambiente sono gli agricoltori, ai quali bisogna riconoscere una parte attiva all’interno dei parchi o delle riserve dove devono continuare a svolgere la propria l’attività agricola, magari stimolandoli a variegare la produzione verso tipologie più eco-sostenibili e consigliandoli su attività connesse quali l’ospitalità agrituristica.
Questo – evidenzia ancora il presidente Luigi D’Amico - è anche il compito di un comitato di gestione di un parco che si va ad insediare sia su proprietà demaniali ma anche e soprattutto su proprietà private. Bene ha detto l’assessore regionale all’ambiente Losappio che in questi momenti “non servono polemiche ma unità”, e quindi caro presidente Epifani – conclude D’Amico - evitiamo le polemiche e studiamo tutte le soluzioni possibili affinché con il coinvolgimento e l’aiuto di tutti si possa ridare al territorio di Carovigno ed all’intera collettività la zona umida di Torre Guaceto, tanto necessaria per gli equilibri e per i tempi che solo la natura sa dettare”.

COMUNICATO STAMPA CIA BRINDISI

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