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Brindisi, Ferrarese: "una svolta culturale per la crescita del Sud"



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Brindisi, 03/09/2007

Ferrarese: "una svolta culturale per la crescita del Sud"

“Se davvero vogliamo dare una sterzata alla crescita della nostra economia, è necessario imprimere una svolta culturale, partendo dal ripristino della legalità che deve riprendere il posto di tutto ciò che corrisponde alla illegalità”.

E’ il messaggio, forte e deciso, del presidente di Confindustria Brindisi e componente della giunta nazionale di Confindustria Massimo Ferrarese in riferimento alla proposta della Confindustria del Mezzogiorno di espellere dall’Associazione degli Industriali tutti quegli imprenditori che pagano il pizzo.

“Accettare un simile provvedimento – afferma Ferrarese – equivarrebbe alla figura di quel padre che decide di abbandonare il figlio in difficoltà. Ma, soprattutto, significherebbe piegarsi alla legge della mafia che assoggetta l’imprenditore alle sue richieste estorsive, lasciandolo in balìa del suo stesso aguzzino. Non credo, tra l’altro, che questo provvedimento riuscirebbe a dare alle imprese il coraggio necessario a denunciare. Sono, invece, convinto che ad una persona in difficoltà vada tesa la mano. E che attorno a quella persona vada fatto quadrato. Negargli un aiuto significherebbe pugnalare alle spalle un uomo che, già psicologicamente provato, ripone fiducia e stima nei confronti di quella Associazione che lo rappresenta.
Ecco perché dico che è la cultura quella che va cambiata. Una cultura fatta di una passiva accettazione di tanti piccoli abusi che non sono necessariamente estorsioni nel senso proprio del termine ma, che se possibile, sono ancora peggiori e più dannose. E’ quello che accade di frequente in molte aziende del Sud, dove spesso i titolari sono costretti ad assumere ed a retribuire personale che non rende o che nulla ha a che fare con le mansioni che gli sono state attribuite.
A quanto ammonta il costo di una segnalazione, di una raccomandazione o addirittura di una imposizione di persone inadeguate a ricoprire quella posizione?
E’ un costo improprio che subiscono solo le imprese del Sud. Quante volte – continua Ferrarese – siamo costretti anche a sopportare angherie alla persona ed alle nostre proprietà, osservando l’impotenza dello Stato a fronte delle numerosissime denunce?
La società si è ormai impregnata di una patina che la ricopre, impedendole di reagire con forza su ogni cosa. Subiamo, inoltre, il pizzo della burocrazia.
E non sto parlando di concussione o di degenerazione, ma del subire quotidianamente quelle lungaggini burocratiche e quelle scarse attenzioni alle esigenze delle imprese e dei cittadini che si ripercuotono sull’economia dell’azienda e della famiglia. Lo Stato, quindi, faccia quello che ha dimostrato di sapere fare quando lo ha voluto.

Esempio ne è Brindisi che, sino ad una decina di anni fa, era il tempio del contrabbando, tanto da essere ribattezzata “Marlboro City”.
All’epoca, acquistare le sigarette di contrabbando all’interno di una abitazione o all’angolo di una strada - quasi fossero rivendite di tabacchi autorizzate - era la norma.
Oggi, grazie alla famosa “Operazione Primavera” del 2000, il contrabbando è scomparso e con esso tutte quelle ‘abitudini’ che prima erano la regola. Ecco, questa è la dimostrazione che quando c’è un’azione forte e sinergica tra Governo, Istituzioni, Forze dell’Ordine e Magistratura, si riesce a combattere ed a vincere l’illecito, ripristinando la legalità. E questo è quanto va fatto anche nella lotta al racket.

Per questo dico ‘no’ all’espulsione delle vittime del racket che da noi si aspettano un aiuto, ma al contrario dico sì all’espulsione di tutti quegli imprenditori collusi o condannati.
Dallo Stato, invece, mi aspetto che dia l’esempio: non possono, infatti, far parte del Parlamento italiano e di altri enti territoriali politici condannati con sentenza passata in giudicato per gravi reati, economici e contro la Pubblica Amministrazione.
Da qui si deve necessariamente ripartire se si vuol imprimere una svolta decisiva per la crescita del Mezzogiorno d’Italia.

Massimo Ferrarese
Presidente Confindustria Brindisi
Componente giunta nazionale di Confindustria


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