Brindisi, 06/09/2007

Caforio (IdV): "fuori i collusi con la politica del malaffare"

Un imprenditore che è oggetto continuo di minacce, estorsioni e ricatti di ogni tipo, non può essere abbandonato a se stesso, perché da solo muore, ma l’imprenditore colluso con la politica degli affari, in manifesto conflitto di interessi deve essere allontanato da qualsiasi istituzione che si rispetti.
Da tempo immemorabile l’Italia dei Valori, con il suo presidente, il ministro Di Pietro non perde mai occasione per smuovere le coscienze e quindi spingere per una valorizzazione della questione morale nel nostro bel Paese, martoriato dall’illegalità diffusa specialmente in alcune regioni del sud, come lo ha sottolineato Leoluca Orlando:
“Il conflitto di interessi è divenuto il terreno di coltura della nuova illegalità, la tangente del terzo millennio'.

Il problema del pizzo è una triste realtà per le imprese, molto ricorrente nelle regioni del sud; non si può pensare di castigare la vittima del sistema che è l’imprenditore onesto, costretto spesso a sottostare a minacce e vessazioni, questo non agevolerebbe di certo la denuncia, anzi!
Ma le associazioni di categoria che operano sul territorio sanno benissimo dov’è il marcio e da loro che deve partire l’azione e dai cittadini che ormai a loro volta stanno diventando anche loro vittime del sistema.
Se qualcuno deve essere allontanato ed anche isolato è il colluso col malaffare. Va fatta un’operazione culturale in cui venga ripristinata la legalità e lo stato di diritto della persona onesta, ormai sottoposta ad ogni tipo di angheria, come l’eccessiva burocratizzazione, forme di ricatto che non sono da meno del pizzo e quindi altrettanto pesanti che rendono la vita di un imprenditore impossibile.
Quindi quando l’Italia dei valori chiede a gran voce il ritorno alla legalità, non lo fa per spirito propagandistico ma lo fa perché, essendo un partito fortemente a contatto con la gente, ha la contezza che la misura è colma e va data una battuta di arresto a questa insopportabile anomalia, bisogna dire basta attraverso iniziative che diano concreti risultati.
Non a caso sabato 8 settembre, alle ore 11, il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, sarà a Milano, a sostegno della manifestazione V-DAY lanciata da Beppe Grillo, relativa alla proposta di legge di iniziativa popolare in materia di elezioni che contempla, in sintesi, i seguenti tre articoli: 1. i condannati con sentenza passata in giudicato non possono essere candidati alle elezioni amministrative e politiche 2. gli incarichi elettivi non devono essere superiori a due legislature 3. i rappresentanti nelle amministrazioni locali e al Parlamento devono essere scelti direttamente dai cittadini e non imposti dalle segreterie di partito.
Noi dell’Italia dei valori saremo in molte piazze d’Italia, in particolare quelle del sud, con nostri banchetti per la raccolta delle firme a sostegno di questa iniziativa, che è un ottimo esempio di impegno civile teso alla riscoperta e al rafforzamento della legalità.
Se riusciremo ad avere un Parlamento di persone pulite non colluse, allora potremo costruire un futuro migliore per la nostra grande Italia, basato sull’Onestà quella con la O maiuscola.

COMUNICATO STAMPA SEN. GIUSEPPE CAFORIO - ITALIA DEI VALORI