Brindisi, 08/09/2007

Frasi xenofobe sui muri della citta'

La madre degli imbecilli è sempre incinta. E' una frase oltremodo abusata ma non ho dubbi che possa calzare a pennello per gli idioti che in questi giorni hanno deciso di imbrattare i muri della città di Brindisi con scritte fasciste, antisemite e razziste.
Dopo la bravata di metà febbraio, quando alcuni idioti si resero autori di slogan indegni e vergognosi sui muri del centro e sul portone della sede di un partito politico, i cretini hanno preso di mira le mura che delimitano i maggiori impianti sportivi ed il Parco Cesare Braico.
E mentre a Febbraio il bersaglio principale delle scritte farneticanti erano le forze dell'ordine (con particolare riferimento al povero poliziotto Filippo Raciti ed all’ex carabiniere Mario Placanica), oggi gli strali di questi writers di infima lega si dirigono verso persone di etnia, nazionalità, cittadinanza e credo religioso diverso dal loro.

Ad inizio settimana sui muri dello stadio Benedetto Brin erano apparse scritte come "Negri, ebrei, rom, musulmani: razze da cani", "intolleranza e xenofobia: la nostra democrazia", "rom nei forni", "Juden Kaputt", "Olocausto Rom". Negli stessi giorni anche la perimetrazione del PalaPentassuglia era stata deturpata con slogan quali "Brindisi è fascista", "Italia agli italiani", "Ostili ai Rom", "No alla Turchia in Europa", "a fuoco Chinatown".

Probabilmente gli idioti di turno non risultavano completamente soddisfatti dall'aver insozzato stadio e palazzetto ed hanno deciso di continuare il loro stupido disegno sulle pareti esterne del parco più frequentato di Brindisi, il Cesare Braico.
Ed allora via a frasi come "Fuoco ai campi nomadi", "Intolleranza ad oltranza", "Brindisi è fascista", "Negri, Rom, Ebrei e Musulmani, razze da cani", "Con Romania, Turchia e Bulgaria, la vera Europa è stata spazzata via".

Non c'è dubbio che la mano degli autori sia sempre la stessa, anche perchè gran parte delle scritte lasciate in tutti e tre i luoghi sono corredate dalla sigla "FN" con un cerchio che al suo interno contiene una croce.

Gli slogan sono già stati coperti. Sull'accaduto indagano gli agenti della Digos di Brindisi.

Commentare certe idiozie appare superfluo e rappresenta una vera e propria perdita di tempo. Pertanto riportiamo solo i fatti che, come si suol dire, parlano già da soli.
Abbiamo riflettuto per diverse ore prima di darne notizia su Brundisium.net., indecisi tra l'adozione di due comportamenti opposti: da un lato non volevamo offrire cassa di risonanza a quei deficienti che non hanno di meglio da fare che manifestare odio per il prossimo e deturpare beni pubblici; dall'altro, oltre ad adempiere al compito di raccontare tutto ciò che accade nella nostra provincia, avevamo la volontà di dimostrare fino a che punto può giungere l'idiozia di qualche inetto.
Ha prevalso questa seconda tesi nella convizione che ognuno di noi deve sentirsi rivestito dal dovere di denunciare tutti quei comportamenti che recano un danno alla nostra comunità e che, tra l'altro, risultano mossi dall'assoluta mancanza di moralità e rispetto.

Oreste Pinto