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Brindisi, Rollo (FI) sulla crisi alla Provincia



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Brindisi, 08/09/2007

Rollo (FI) sulla crisi alla Provincia

Solo una sorta di pudore mi ha portato a non intervenire sin’ora nella grottesca commedia consumatasi alla Provincia.

Una commedia tutta da ridere nonostante i goffi tentativi di spostare i termini della guerriglia fra Michele Errico ed i partiti del centrosinistra su piani più alti quali il rapporto fra istituzioni e partiti, fra elettori ed istituzioni ed altri livelli che sono e restano i nodi cruciali che chi fa politica deve ogni giorno affrontare ma che non hanno nulla a che fare con quanto è successo e va succedendo da un po’ di tempo nei palazzi dell’amministrazione provinciale.
La rissa da piazza con annessi insulti personali, gomitate e colpi bassi nella quale il presidente ha coinvolto i vari Tomaselli, Dipietrangelo, Casone, Maglie, Fusco, dipingendoli come il peggio della politica e fonte di tutto il marcio che c’è in questa provincia, oltre a chiunque abbia minimamente manifestato dissenso per il suo operato, ha avuto una posta in gioco apparente: chi deve governare la Provincia.
Il Presidente Notaio ritiene di doverlo fare da solo, con la copertura di sette otto controfigure mascherate da assessori, scollegati dai partiti politici d’appartenenza che pure li hanno indicati, e che debbono a lui ed a lui solo il loro status ed i loro privilegi, forte di un consenso popolare inesistente ma opportunamente sbandierato da una pletora di partigiani moralisti, ambientalisti, cattolici dissidenti ed estremisti radicali, senza dover in alcun modo dare conto a quei partiti che lo hanno scelto ed eletto con i voti dei loro iscritti.

Dall’altra parte i partiti del centrosinistra, privi di idee e di guide, che hanno tentato goffamente e maldestramente di rimettere in piedi copioni da comitato centrale rimediando insulti, umiliazioni, offese personali per i propri dirigenti cui non resta altro che produrre documenti tanto assembleari quanto fumosi scomodando formule rituali di “rilancio” dell’attività, di “auspicio” per il futuro ed altri insensati bla-bla.
I più distratti possono anche ritenere che il braccio di ferro sia esclusivamente per quel potere residuale che un assessorato provinciale o la presidenza esprimono ma non è così.
La vera posta in gioco è molto più alta e ci coinvolge molto più di quanto immaginiamo. Da una parte vi sono i vertici nazionali e regionali dei partiti del centrosinistra e dall’altra il movimentismo creato dal presidente con i primi a favore del rigassificatore, pur cincischiando e prendendo tempo come il ministro Bersani, a favore di un Piano Energetico Regionale che non accoglie assolutamente le richieste di Errico sulle emissioni Enel, approvato da Vendola pochi mesi fa, per la sabbia del brindisino ai leccesi, così come voluto dall’assessore regionale della Margherita, perché a Brindisi non vi sia la cardiochirurgia così come voluto dal socialista Tedesco assessore regionale alla sanità, perché il porto e l’aeroporto brindisino vengano sottovalutati, così come voluto e poi corretto dall’attuale assessore regionale ai trasporti, perché il ciclo dei rifiuti rimanga monco e crei presto emergenze, così come voluto dal commissario Vendola e contro un Accordo di Programma sul comparto chimico voluto dal territorio.
Tutte scelte penalizzanti per la nostra provincia che il centrosinistra nazionale e regionale opera trovando sulla propria strada un elitario ed inconcludente movimento tenuto in piedi dal presidente notaio.
Una rissa tutta interna al centrosinistra quindi che paradossalmente si spacca su quelle che sembravano essere già delle richieste sacrosante e legittime di questo territorio.

La ritrovata unità sarà presto sbandierata come segno di pensosa serietà ma in realtà gli insulti non saranno dimenticati e le vendette saranno solo rinviate come è nel costume e nella storia dei comunisti di ieri e di oggi; le scelte peggiori per questo territorio saranno operate e messe in atto dalla giunta Vendola ed al nostro presidente notaio non rimarrà che minacciare dimissioni, scatenare risse ed inscenare cortei cercando di spostare l’interesse su progetti faraonici ed irrealizzabili.
Brindisi e la sua provincia intanto languono: la disoccupazione cresce, le aziende non crescono per un clima di incertezza e di terrore che oramai si è instaurato, mancano i nuovi investimenti ed i precari rimangono tali. Crescono gli introiti di qualche dirigente provinciale e a sinistra si continua a combattere.
L’ultima è di oggi. Il Presidente Vendola, inaugurando la Fiera del Levante, indica a Prodi il nuovo modello di sviluppo pugliese: una grande centrale fotovoltaica da costruire a Brindisi. Errico ha già detto no. E la farsa continua.

Marcello Rollo
Coordinatore Provinciale Forza Italia


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