Brindisi, 10/03/2004
Giuseppe Acierno: i dati di una provincia in declino
Affrontare le questioni dello sviluppo partendo dalla fotografia dello stato attuale è oggi particolarmente difficile.
Negli ultimi mesi, a fronte di dati ed elementi forniti da prestigiosi istituti, abbiamo assistito ad una loro continua delegittimazione da parte di chi, Berlusconi in primis, continua a voler nascondere ai cittadini la realtà che fortunatamente essi percepiscono al di la dei numeri statistici.
Per tali ragioni mi corre l’obbligo di specificare che i dati e informazioni qui riportate derivano da un autorevole fonte regionale, l’Ipres, di cui sono soci Regione Puglia, Amministrazioni provinciali e Comuni capoluogo, oltre che dal Sole 24 ore, giornale di Confindustria, e dal sistema camerale nazionale.
La crisi della nostra provincia è oramai una crisi di sistema che coinvolge cittadini, istituzioni, imprese e lavoratori. Per questi ultimi la drammaticità del momento deriva dall’esistenza di una crisi occupazionale la cui atipicità risiede nel fatto che mentre nell'intera regione gli occupati crescono di un 2% nella nostra Provincia diminuiscono dello 0,5%.
E’ ancora più allarmante scoprire che questo calo occupazionale è in parte attenuato in virtù del fatto che nel settore della pubblica amministrazione brindisina l’occupazione cresce di un + 1,5%. Come dire che il riscatto di una Provincia del Mezzogiorno, che vuole emanciparsi dalla logica del posto fisso a vantaggio dell’emersione di una nuova cultura imprenditoriale, soprattutto giovanile, cozza contro una realtà che spinge centinaia di giovani ad ingolfare di domande i bandi di concorsi pubblici e di rimanere ostaggio dello scarso livello di meritocrazia a tutti noto.
La caduta complessiva dell'occupazione si avverte principalmente nel settore agricolo, con un meno 18% degli addetti alle dipendenze, e nel settore del commercio con un meno 13%. Una caduta occupazionale proprio in quei settori che vengono dai più ritenuti forieri di un nuovo sviluppo trainato da una vocazione delle produzioni territoriali.
Il confronto relativo all'occupazione per fasce di età evidenzia poi una crescita degli occupati in tutte le fasce eccetto che per i giovani tra i 15 e 24 anni. Si potrebbe dire che l'ingresso nel lavoro con contratti di dipendenza per i giovani è pressoché una chimera.
C’è da dire che questo aspetto in Puglia riguarda esclusivamente la nostra Provincia la quale risentirà necessariamente nel tempo di uno scarso ricambio generazionale che vuol dire minor capacità innovativa, minor crescita del capitale di competenza; leva strategica per competere sui mercati. In linea con ciò è utile aggiungere che la tipologia di lavoratori richiesti dalle imprese brindisine presenta livelli sotto la media pugliese sia per titolo universitario che per possesso di diploma e qualifica professionale.
Il risultato di quanto detto lo si ritrova anche nel fatto che, in controtendenza al dato regionale, in Provincia non si registra una crescita sostenuta del valore aggiunto per addetto.
A livello territoriale tutti i Comuni, eccetto San Donaci, registrano un calo degli occupati alle dipendenze. Tra questi spiccano Cellino (-11,8%), Erchie (-7,8%) Ceglie (-7,3%), Oria (-6,4%) e San Michele (-6,2%).
Meno lavoro, ma anche meno reddito. Basti pensare al crollo del reddito disponibile per consumi finali e risparmio dei cittadini. Questo è passato in Provincia di Brindisi dai 10.700,00 euro procapite del 2002 a 7.650,00 euro nel 2003. Altro che massaie accorte ai conti della spesa.
Tuttavia abbiamo il dovere di non ritenere ineluttabile ed inarrestabile il continuo declino della nostra Provincia.
E’ chiaro che il rimedio non può passare solo attraverso il bagno elettorale delle prossime amministrative, ma che politiche nazionali e regionali necessitano di una svolta e di un cambiamento.
Il centrodestra ha dimostrato la sua incapacità a disegnare una prospettiva per il nostro paese. Gli appelli alla collaborazione bipartisan fatti negli ultimi giorni da una schiacciante maggioranza parlamentare (oltre 100 deputati in più alla camera) sono lo specchio dell’incapacità del centro destra di dare prospettive e risposte autorevoli e certe ai cittadini.
Noi, calati nella nostra dimensione provinciale, siamo chiamati a fare la nostra parte. Il Programma amministrativo che sottoporremo agli elettori, e sul quale vorremo essere giudicati, aprirà una nuova fase di indirizzo, coordinamento e direzione politica della Provincia di Brindisi che avrà il compito di ricucire il frammentato tessuto sociale attraverso l’affermazione di un modello di società territoriale che recuperi una funzione solidaristica al servizio di chi, nel corso degli ultimi anni, è rimasto indietro, ai margini, o escluso dalle politiche territoriali.
Una funzione che si affermerà soprattutto nella capacità di comporre le differenti e articolate priorità con un forte coinvolgimento dei numerosi soggetti sociali, economici e culturali territoriali.
Giuseppe Acierno
componente della Segreteria
Provinciale dei Democratici di Sinistra
COMUNICATO STAMPA DS BRINDISI
Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv
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