Brindisi, 17/09/2007
Confsal: rottura delle relazioni sindacali alla Provincia
Con nostra nota n. 130/07 del 21 agosto scorso, si comunicavano le preoccupazioni della scrivente O. S. in merito ai contenuti della Delibera di Giunta Provinciale n. 227 del 31/07/2007 e relativi alla possibilità che l’Amministrazione Provinciale si stesse dirigendo verso lo sforamento dei parametri imposti dal patto di stabilità. Se tale ipotesi dovesse avverarsi è evidente che le ripercussioni negative si verrebbero ad avere anche sul personale dipendente. Da qui, la legittima preoccupazione del Sindacato che ha chiesto un incontro finalizzato a fugare tutte le paure; tuttavia, L’INCONTRO CON LE PARTI AD OGGI ANCORA NON È STATO CONVOCATO! Anzi il sindacato è stato incriminato di lesa maestà solo perché ha avuto il coraggio di denunciare, ancora una volta, comportamenti ed atti che potrebbero nuocere ai dipendenti.
Sempre in quella nota, oltre alle legittime preoccupazioni sulle spese e sulle entrate della Provincia di Brindisi, si denunciava, in modo forte, l’insolvenza dell’Amministrazione verso i propri dipendenti relativamente al salario accessorio. Le varie indennità (rischio, disagio, reperibilità turno, ec..) sono ferme a gennaio 2007, mentre il pagamento dello lavoro straordinario non solo non viene effettuato da diversi mesi, ma in molti casi si dispone il rientro dei dipendenti con l’obbligo del riposo compensativo, sapendo che il budget a disposizione è ormai esaurito da tempo. Il tutto in piena violazione con quanto stabilito dal CCNL!
Si è anche denunciato per l’ennesima volta l’assenza di una vera e propria politica di gestione delle risorse umane, tanto da creare delle vere e proprie discriminazioni e le sentenze emesse in questi giorni indicano inequivocabilmente che avevamo ragione a lanciare l’allarme.
Questa organizzazione sindacale era convinta che l’incontro non sarebbe stato mai convocato perché in perfetta sintonia con ciò che l’Amministrazione Provinciale di Brindisi ha sempre testimoniato; ovvero: una volontà di mancato riconoscimento dei sindacati come legittime organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e, quindi, una scarsa propensione al dialogo democratico. Sembra quasi che l’Amministrazione abbia un’idea fantozziana dei dipendenti provinciali e delle loro democratiche espressioni di rappresentanza e che quindi li vorrebbe proni e pronti a giustificare ed a realizzare ogni capriccio.
A testimonianza della superficialità e della negligenza con la quale vengono trattati gli interessi del personale, si segnala la delibera di rettifica del fondo di produttività, avvenuta a fine agosto, finalizzata a correggere quando scritto a giungo scorso. Infatti, la Giunta aveva dimenticato di stanziare delle somme per la progressione orizzontale del personale; tra l’altro cosi’ come concordato in delegazione trattante.
Ancora si è già denunciato come questa Amministrazione si sia contraddistinta per la scarsa trasparenza e la scarsa volontà nel rispettare la corretta informazione preventiva. Infatti, le consulenze vengono assegnate – spesso – senza informare i lavoratori e le OO. SS. così come tutti i fatti relativi al personale.
In ultimo, per ordine temporale, questa O. S. è venuta a conoscenza, in modo del tutto fortuito, del contenuto della Delibera di Giunta Provinciale n. 264 dell’11 settembre 2007 con la quale si decide di assegnare, in modo provvisorio, il posto D/3 di comandante di polizia provinciale invece che ad un concorso, così come si era precedentemente stabilito nella programmazione triennale del personale, ad un ufficiale chiamato direttamente del quale non si capisce il grado (infatti, nel testo prima si dice che è colonnello e poi la stessa persona viene indicata con il grado di generale) e che posto in ausiliaria. A tale ufficiale, che già percepisce dalla Stato un appannaggio di circa €/mese 3.000,00, l’Amministrazione Provinciale riconoscerà un rimborso mensile per spese di carburante e pasti di €1.300,00 che corrisponde a circa lo stipendio base di in dipendente della categoria D/3. Bene tale trattamento è discriminatorio nei confronti di tutti i dipendenti provinciali che percepiscono, ad esempio, un buono pasto di € 7,75! Appare chiaro che LA MISURA È ORMAI COLMA! E questa organizzazione non intende più dialogare con l’Amministrazione Provinciale, non si escludono nei prossimi giorni delle azioni di protesta finalizzate a sensibilizzare il Consiglio Provinciale affinché agisca per il ripristino dei canoni di un dialogo basato sulla trasparenza e sulla correttezza.
Cosimo D’ANGELO
segreteria provinciale CONFSAL
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