Brindisi, 19/09/2007
Femca Cisl: lettera aperta ai Parlamentari brindisini
Carissimi
A tutti Voi è nota la situazione economica ed occupazionale nel nostro territorio. Non sfugge certamente, a degli attenti osservatori sociali quali Voi siete, il livello di degrado costante e di impoverimento che la provincia di Brindisi sta subendo da quasi un decennio. In estrema sintesi alcuni problemi aperti e di pertinenza di questa Federazione sindacale :
* 1800 lavoratrici espulse dal comparto tessile/abbigliamento, senza alcuna prospettiva di ricollocazione nel mondo del lavoro e la maggior parte carente di coperture di ammortizzatori sociali;
* 160 lavoratori espulsi dal settore chimico (crisi ex DOW ed ex EVC), che dopo sette anni di penosa attesa aspettano un legittimo reinserimento nel mercato del lavoro locale;
* 77.448 persone, in cerca di occupazione, su una popolazione attiva di 277.605, portando il tasso di disoccupazione a Brindisi al 27,90% (fonte: Servizio Politiche Attive del Lavoro);
* i mancati investimenti all’interno del Petrolchimico ed il continuo ricatto sulle modalità con cui effettuare le bonifiche, di cui tutti ne condividiamo la necessità;
* un accordo di programma stralcio sulla chimica, sottoscritto in sede di Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero del Lavoro in data 2 agosto 2006 che, a fronte di un finanziamento pubblico di 53,2 milioni di euro, prevedeva una occupabilità di 685 unità lavorative, di cui 184 rivenienti dai lavoratori in mobilità; ancora oggi non si hanno riscontri sul versante occupazionale, pur essendo i finanziamenti in dirittura di arrivo per tre Aziende su tredici.
Caso emblematico: la società SALVER Spa, una delle tre imprese che hanno superato già l’istruttoria di legge, sta per ottenere 25,970 milioni di euro di finanziamento pubblico (quasi il 50% dell’intero pacchetto), non solo non ha mai voluto sottoscrivere una intesa con le parti sociali (procedura prevista all’interno dell’accordo di programma) sulla manifestazione di interesse e sul grado di reimpiego dei lavoratori provenienti dalle aziende in crisi, anzi, ha addirittura disdettato (caso più unico che raro) unilateralmente, con decorrenza 1/1/2008, il CCNL in essere nell’impresa (contratto collettivo nazionale di lavoro per le aziende gomma e plastica) per applicare quello metalmeccanico generico, che risulterebbe meno oneroso per la Società e più penalizzante per i propri lavoratori dipendenti.
Come Sindacato stiamo percorrendo tutte le strade, contrattuali e legali, per far recedere Salver da queste scelte scellerate; stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti democratici in nostro possesso per catalizzare nuovi investimenti e riattivare la domanda di lavoro sul territorio, ma stiamo riscontrando forti difficoltà, spesso frutto di resistenze e di intransigenze, con il rischio che a breve, perdurando questa situazione, l’esasperazione dei lavoratori possa sfociare in atti eclatanti .
Nel rispetto delle proprie autonomie di rappresentanza e nel riconoscimento della rappresentanza degli interessi più ampia che Voi degnamente e in modo esauriente esercitate in Parlamento per la popolazione di questo territorio, sarebbe opportuno fare “fronte unico” per evitare lo sperpero di denaro pubblico che non trova finalità e destinazione per il quale era stato finalizzato e programmato; inoltre fare “fronte comune” nella ricerca di soluzione ai tanti problemi degli inoccupati del nostro territorio.
Certi del Vostro interessamento e di Vostre interpellanze parlamentari o di interventi diretti presso i Ministeri competenti o presso Sviluppo Italia, ed in attesa di riscontri costruttivi Vi Salutiamo caramente.
COMUNICATO STAMPA FEMCA CISL Il Segretario Generale Franco Pagliara
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