Ostuni, 25/09/2007
S.Teresa, CGIL: "ripristinare le corrette relazioni sindacali"
esprimiamo il nostro forte disappunto in merito all’incontro che il Presidente ha
tenuto con una sola sigla sindacale e un gruppo di lavoratori della società Santa Teresa mentre tutte le organizzazioni sindacali sono state convocate addirittura per il 10 ottobre.
Oltre a considerare tale data troppo tardiva rispetto alle sollecitazioni,
alle criticità e alle rivendicazioni dei lavoratori più volte esposte sia al1’azienda sia all’amministrazione provinciale, riteniamo del tutto inaccettabile, sul piano delle corrette relazioni sindacali, che informazioni richieste da tutti i sindacati già nell’incontro avuto con l’amministrazione il 7 settembre, e non fornite a quel tavolo, siano poi date “in anteprima” solo ad alcuni.
Ciò non fa altro che fomentare quel clima di tensione che caratterizza, da sempre,
all’interno dell’azienda, le relazioni tra i lavoratori e tra questi e chi li rappresenta, facendo apparire alcuni “paladini” dei diritti, mentre altri, che da sempre si battono per il rispetto delle regole ad ogni livello di rappresentanza, quasi indifferenti ai disagi dei lavoratori.
Invitiamo il Presidente a riflettere su quanto evidenziamo al fine di evitare che si possa accreditare l’immagine fuorviante, sempre più diffusa che “l’operazione
S.Teresa” rappresenti una scelta sbagliata dell’ammistrazine che ha solo ridotto
alla fame i lavoratori già transitati.
La CGIL invece, da sempre, è stata convinta che nella S. Teresa ci possa essere buona e stabile occupazione con un contratti di lavoro a tempo pieno e inquadramenti corrispondenti alla professionalità acquisita, anziché
contratti part-time e al penultimo livello d’inquadramento per la maggior parte dei lavoratori dipendenti della società.
Occorre che ognuno faccia il proprio mestiere in piena responsabilità ma non si può più attendere. Il sindacato ha il compito di fare contrattazione e deve essere messo nelle condizioni di poter svolgere il proprio ruolo di rappresentanza. Bisogna partire, quindi, da risposte certe, da parte dell’amministrazione provinciale e di Italia Lavoro, sulla revisione del piano industriale, al fine di riorganizzare i servizi, già in affidamento e sgombrare il campo da tutte le anomalie che sembrano compromettere il transito di tutti gli altri lavoratori (ex LSU e dei restanti piani d’impresa in scadenza).
Fatto questo, si potrà, nelle sedi appropriate, avere un confronto utile a soddisfare le richieste di tutti i lavoratori attraverso la sottoscrizione di accordi tra le parti, unici e concreti strumenti di sana crescita occupazionale.
COMUNICATO STAMPA CGIL BRINDISI
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