Brindisi, 18/03/2004

I Ds sulla situazione del Brindisi Calcio

La situazione precaria in cui versa la società del Brindisi calcio, impone a noi tutti alcune doverose riflessioni.
Ancora una volta gli sportivi brindisini sono stati illusi ed abbandonati, da chi ha utilizzato il calcio come veicolo promozionale dei suoi personali affari, da chi ha deciso di dissolversi nel nulla quando la barca stava per affondare. Qualcuno poi oggi tenta di utilizzare nuovamente il calcio per fare campagna elettorale. Un film già visto, insomma.
In questa vicenda deprimente, le uniche note positive sono giunte dai calciatori. Sorprendente ed encomiabile la loro reazione sul campo: pur nella precarietà e nell’incertezza della situazione, hanno centuplicato le loro forze nonostante non percepissero i loro stipendi da mesi.
Ora il Brindisi Calcio non ha bisogno di un nuovo Messia. E, da questo punto di vista, sono inaccettabili le condizioni e i velati ricatti posti da una certa imprenditoria locale che intenderebbe subordinare il proprio impegno nel massimo sodalizio calcistico della città all’esito positivo di alcune gare d’appalto in settori economici a preoccupante impatto ambientale, quali quelli relativi allo sbarco, al trasporto ed allo smistamento del carbone per le Centrali Termoelettriche della città, operazioni effettuate, ancora oggi, con una tecnologia vetusta e con l’ausilio di automezzi pur in presenza di un nastro trasportatore costato miliardi e miliardi delle vecchie lire alla colletività.
La città, i tifosi, sono stanchi di ricatti e condizioni poste da parte di coloro ai quali poco importa della fede calcistica e del buon nome della città. Sia chiaro che basterebbe un piccolo sacrificio collettivo da parte dei cittadini e delle aziende locali per consentire a questa squadra, che sinora comanda brillantemente la classifica del girone C della serie C/2, di portare a termine, con sufficiente tranquillità, la stagione in corso.
L’idea dell’azionariato “popolare” non è affatto peregrina. Basterebbe, ad esempio, che alcune migliaia di brindisini versassero, in media 50 euro (cifra non impossibile) per ottenere una somma che forse potrebbe consentire alla squadra di portare a termine il campionato.
Sebbene Brindisi abbia notoriamente molteplici problemi economici, occupazionali ed ambientali, una squadra di calcio vincente ed affermata in competizioni nazionali professionistiche, con un promettente vivaio di giovani praticanti, con tutto ciò che ruota attorno ad essa, oltre a portare in alto il nome della città costituirebbe un indubbio fattore di crescita ed un volano di sviluppo economico e turistico .
Riteniamo, pertanto, meritevole di attenzione l’iniziativa dell’apertura del Conto Corrente bancario posta in essere dal capitano Mino Francioso e dai suoi compagni di squadra e tutte quelle altre che, ci auguriamo, verranno realizzate allo scopo di salvare definitivamente questo patrimonio grande della città. Invitiamo, pertanto, i nostri iscritti, simpatizzanti e tutti i cittadini a versare, ognuno secondo le proprie possibilità economiche, un contributo sul seguente conto corrente bancario: Intestazione: Francioso Cosimo – rubrica “Pro Giocatori” Banca: Istituto San Paolo di Torino – agenzia di Via Appia, 225 - ABI 01010, CAB 15905, c/c 100000012165.

COMUNICATO STAMPA DS BRINDISI – Dipartimento Sport, Turismo, Spettacolo

Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv