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Brindisi, Casson: "a Brindisi si possono ottenere gli stessi risultati di porto Marghera"



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Brindisi, 13/10/2007

Casson: "a Brindisi si possono ottenere gli stessi risultati di porto Marghera"

Una numerosa e attenta partecipazione di pubblico ha accolto nel salone “Guadalupi” del Palazzo di Città a Brindisi il Sen. Felice Casson, già magistrato a Venezia, per la presentazione del suo libro “La fabbrica dei veleni – Storie e segreti di Porto Marghera”.

Si tratta invero della ricostruzione del lungo lavoro di indagine che ripercorre “passo dopo passo, da una sponda all’altra dell’Atlantico il complesso disegno del caso, le ricerche di un caparbio medico di fabbrica, le manovre delle lobby industriali mondiali, le storie delle vittime, la sparizione di dossier scomodi, i raggiri politici, i ricatti occupazionali, gli scontri della fase processuale”.

Casson ha ricordato come dopo la sentenza assolutoria di primo grado dei dirigenti del petrolchimico veneziano l’atto di appello suo e delle parti civili presenti nel processo sia stato sostanzialmente accolto dai giudici di secondo grado e confermato dalla Cassazione con precise condanne.

Dimostrare responsabilità penali per malattie e decessi sul lavoro per Casson è possibile, purchè si sia disposti ad un duro e accurato lavoro da parte della accusa, pubblica e privata, e dei suoi consulenti; in tal senso, però, l’ex P.M. di Venezia non ha mancato di sottolineare che l’unico soggetto processuale che dispone dei mezzi idonei a questo enorme compito è la Pubblica Accusa, ossia il Pubblico Ministero. Il problema principale, secondo Casson, è la volontà e la capacità di usare quei mezzi da parte del P.M. procedente.

Nell’incontro è stato ricordato che la IARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha recentemente riconosciuto che il CVM è responsabile dell’insorgenza nell’uomo di tumori al fegato anche del tipo epatocarcinoma, di tumori al polmone ed ai tessuti molli, malattie largamente presenti tra i lavoratori rientranti nell’inchiesta brindisina. E questo costituisce sicuramente un elemento nuovo a vantaggio di una riapertura delle indagini a Brindisi.

La presentazione del libro di Casson si colloca inoltre quasi alla vigilia dell’udienza davanti al GIP del Tribunale di Brindisi, in calendario per il 19 ottobre prossimo, per la discussione della richiesta di archiviazione presentata dalla Procura della Repubblica di Brindisi per i reati contro la persona che hanno provocato malattie e morti da esposizioni al Cloruro di Vinile Monomero (CVM) nel petrolchimico.

Medicina democratica condivide con Casson il giudizio sulla grave condizione di inquinamento degli ambienti di lavoro a Brindisi all’epoca dei fatti oggetto della indagine giudiziaria, ritenuta persino peggiore di quella di Porto Marghera. Tale situazione è anche significativamente descritta nella richiesta della Procura della Repubblica e trova attualmente conferma negli esiti delle caratterizzazioni dell’area industriale che hanno rilevato la permanenza nel suolo e nella falda di pericolosi inquinanti anche cancerogeni.

Proprio per la gravità dell’inquinamento e per il largo e crescente numero di malati e di decessi tra gli operai del petrolchimico, la questione dibattuta nelle aule del locale Tribunale il 19 ottobre prossimo è ben presente nella coscienza di molti cittadini in questa provincia e non solo. Medicina democratica fa appello alle istituzioni locali (Regione, Provincia e Comune) ed alle forze sociali e politiche e chiede che la questione delle morti e delle malattie nel petrolchimico assuma un ruolo centrale nel dibattito locale sia perché dove ci sono state vittime sia resa giustizia e sia perché si mettano in atto tutte le misure affinché quanto accaduto non si ripeta più.

Gino Stasi
Responsabile della Sezione di Brindisi
MEDICINA DEMOCRATICA



VIDEO: "Produrreconsumaremorire".
AUTORI: Pippo Mezzapesa, Antonella Gaeta, Enzo Piglionica
PROGETTO: “ArtistixNichi”
DURATA: 30' 28''
ANNO: 2005


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