Brindisi, 18/10/2007
Le Ass. Ambientaliste a Curto: "passi dalle parole ai fatti"
Nel recente Consiglio Provinciale sulla legalità svoltosi a San Pancrazio Salentino il 9 ottobre scorso, il Sen. Euprepio Curto ha pubblicamente e solennemente affermato che a Brindisi non si può parlare di legalità senza affrontare il problema dell’ENEL, che sarebbe l’attore primo di inquinamento “dell’ambiente e non solo!”.
La centrale di Brindisi Sud, chiamata “Federico II”, inquina e riscalda il nostro mare, avvelena i nostri terreni agricoli, danneggia il nostro porto, inquina pesantemente l’atmosfera e viene strumentalmente offerta in visita agli studenti. Sorprende il fatto che le scuole, “distratte”, continuano a portar studenti in visita perché siano indotti a considerare quella centrale un presidio per l’ambiente…
Così, un Senatore della Repubblica, membro della Commissione AntiMafia, afferma – senza lo stupore di nessuno e tra la disattenzione generale – che per portare la legalità a Brindisi bisogna spezzare l’egemonia economica da parte di quella azienda sul nostro territorio con i connessi condizionamenti
Le associazioni ambientaliste brindisine da anni denunciano l’inquinamento ambientale, morale ed economico in danno di una comunità debole, vittima del ricatto occupazionale per colpevoli scelte ed inammissibili latitanze di un triste passato che deve essere rapidamente superato.
Esse attendono ora che il sen. Curto alle parole faccia seguire i fatti e prenda quindi le necessarie iniziative in tutte le competenti sedi.
COMUNICATO STAMPA COGIUNTO
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.
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