Brindisi, 30/10/2007
Cisl: "ci si aspettava una maggiore attenzione di Trenitalia per il Salento"
Nel mentre si va schiarendo la nebbia che per diverso tempo ha offuscato il futuro dell’aeroporto “Papola”, definito da tutti come l’aeroporto del salento, con la notizia della ripresa del volo Brindisi Malpensa e di ulteriori collegamenti nazionali ed internazionali, un’altra ombra si abbatte sul nostro territorio.
E’ di questi giorni la notizia che TRENITALIA ha deciso di procedere ad una razionalizzazione del servizio trasporto passeggeri dell’area jonico salentina, mediante la soppressione di alcuni treni a lunga percorrenza che collegano le provincie di Brindisi, Lecce e Taranto con Roma ed il Nord Italia.
Infatti l’orario che entrerà in vigore dal 10 dicembre 2007, prevede la soppressione dei treni Eurostar - Lecce/Roma e viceversa - Taranto/Roma e viceversa, e lo spostamento del terminale di corsa a Bari per altri collegamenti Intercity col nord Italia. Tale razionalizzazione, oltre a privare il territorio ionico salentino di importanti collegamenti con le aree più sviluppate del Paese, di fatto sta creando una evidente subalternità nei confronti di Bari.
Dopo tanti anni di lotte, mobilitazioni e pressioni di vario tipo per il completamento del doppio binario e della elettrificazione della linea Bari Lecce, ci si aspettava una maggiore attenzione di Trenitalia nei confronti dell’area ionico salentina, attraverso un potenziamento ed incremento dei collegamenti. Invece, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la decisione inversa, cioè quella di ridimensionare i collegamenti da e per il Salento, come se si volesse far andare al contrario l’orologio della storia.
Tale decisione è da considerare a tutti gli effetti come una azione strategica volta ad emarginare ancor di più il nostro territorio, già provato da innumerevoli difficoltà di tipo produttivo ed occupazionale ed alla ricerca affannosa di un rilancio dello sviluppo socio economico. Ancora una volta, si è voluto dimostrare che la Puglia ed l’area Ionico Salentina in particolare, sono una appendice di Bari che continua ad essere al centro dell’attenzione, non tanto per meriti propri, ma per le penalizzazioni degli altri territori.
La nostra preoccupazione è che tale decisione sia solo il preludio per la realizzazione di un vecchio progetto che vede la costruzione a Bari della “stazione di testa”.
Di fronte a questi accadimenti, i rappresentanti Istituzionali e Politici dell’area Ionico Salentina, non possono rimanere indifferenti, né limitarsi alle sole dichiarazioni di circostanza. Per la CISL di Brindisi è necessario avviare subito una campagna di mobilitazione e sensibilizzazione che, partendo dal Sindacato e dai lavoratori del settore, coinvolga le Istituzioni Locali e Regionali, i Parlamentari ed i Consiglieri Regionali per far modificare il piano di Trenitalia e per tracciare, una volta per tutte, un programma strategico per lo sviluppo del sistema ferroviario dell’intera Regione.
COMUNICATO STAMPA CISL
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