Brindisi, 14/11/2007
La Uil sulle bonifiche della zona industriale
Ha ragione il Presidente di Confindustria di Brindisi nel richiamare la partecipazione del Governo sulla problematica delle bonifiche dell'area industriale.
Ha ragione perchè una parte delle aree appartengono al petrolchimico e sono utilizzate dalle Società attuali che già nell'Accordo di programma del 2001 concorsero, dando la loro disponibilità, non solo a bonificare, ma anche ad investire.
Sono note a tutti le vicende del mancato accordo.
C'è da sottolineare che la società Enipower, a spese proprie, ha provveduto a bonificare ed a investire nel petrolchimico, mentre la Basell continua ad avere problemi per le autorizzazioni relative allo sbottigliamento dell'impianto che nulla hanno a che vedere con le bonifiche.
L'altra parte delle aree da bonificare appartengono al SISRI che, da tempo, ha provveduto a presentare al Ministero dell'Ambiente il progetto sulle bonifiche.
Anche qui si conoscono molto bene le risposte. NESSUNA!
Questa situazione ostacola ed impedisce di fatto qualsiasi richiesta di nuovi investimenti nell'area industriale.
La UIL di Brindisi ritiene necessario sbloccare la situazione attuale, con il contributo di tutti gli Organismi interessati, per permettere il rilancio dell'economia, lo sviluppo e l'occupazione attraverso il recupero dell'Accordo di programma quale strumento indispensabile per raggiungere questo scopo, perchè in esso vi possono essere i contenuti ed i mezzi necessari per finalizzare gli obiettivi che tutti ci proponiamo di realizzare.
Ci preme, inoltre, sottolineare la necessità di decidere quanto prima il da farsi, chiedendo al Governo un sollecito incontro con le parti interessate per chiudere un capitolo che da anni giace chiuso in un cassetto.
Chi deve concorrere, chi deve pagare non sta a noi deciderlo.
Siamo, invece, chiamati con grande responsabilità a proporre allo stesso Governo una partecipazione attiva per ricreare le condizioni di sviluppo che, ormai da anni, hanno reso il tessuto industriale brindisino in uno stato di agonia ed abbandono.
Il Segretario provinciale
Antonio Licchello
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