8Giugno: Greenpeace, Cerano e la Manifestazione contro il carbone del 19
Gli “assalti” di Greenpeace al carbone di Cerano (Brindisi) nei giorni in cui si sta tenendo a Bali il vertice mondiale sui cambiamenti climatici, nel quale si profila perfino l’istituzione di una tassa mondiale sul carbone, tengono viva la ferita inferta a questo territorio di dover subire una insopportabile massa di combustibile inquinante e clima alterante.
Si ripropongono cioè tutti i problemi ambientali, sanitari e occupazionali (sì, occupazionali!, dato il dimezzamento dei lavoratori rispetto a una triplicazione del carbone) –uno ad uno- colpevolmente cancellati da una disinvolta revisione della Convenzione del ’96, cui hanno concorso autorità centrali e locali.
Alle istituzioni locali chiediamo di continuare una battaglia di civiltà e di recupero della propria autonomia territoriale, e ai Governi nazionali e regionali di non utilizzare il pilatesco e piratesco alibi della solidarietà nazionale e addirittura della sindrome di nimby, nei confronti di popolazioni da più di un decennio dichiarate ad elevato rischio di crisi sanitaria, oltre che ambientale!
Il Piano Energetico Ambientale e Regionale è poi diventato per Brindisi l’incubatore di legittimazione di tutto ciò che altrove non è consentito né concesso, come, fra altre, la brillante idea del Governo Regionale –perseguita dai tempi delle Giunte Distaso- di risolvere il ciclo dei rifiuti provinciale (ma anche regionale), bruciando CDR nelle centrali. Sì, anche presso Edipower, legittimandola così a continuare a bruciare carbone, in luogo di quel ciclo combinato, il cui impegno ha consentito il protrarsi della sua esistenza.
Il Presidente dell’Amministrazione Provinciale ha ben incardinato questa giusta, sacra e santa battaglia, inserendosi nella procedura dell’Autorizzazione Integrata Ambientale prodotta, per la quale il Governo è chiamato ad assumersi tutte intere le proprie storiche responsabilità, verso quel territorio di Brindisi che nel ’98 lo aveva dichiarato area ad elevato rischio di crisi ambientale, imponendo per questo all’Enel l’utilizzo al massimo di 2 milioni di tonnellate di carbone nell’intero polo energetico!
I benemeriti “assalti” di Greenpeace resteranno nella memoria dell’immagginario collettivo, ma i Comitati territoriali resteranno permanentemente sul campo, a cominciare da quel Comitato che, nato l’8 giugno di due anni fa, ha tenuto acceso i riflettori su tutte le problematiche sanitarie e ambientali, che reclamano soluzioni, al netto di ogni royalty richiesta (e disinteressatamente concessa?!), e non si spegneranno fino alla giusta soluzione dei problemi, per ultimo quello degli agricoltori dei terreni circostanti il nastro trasportatore.
Chiediamo perciò che i Sindaci della zona scendano in piazza alla testa delle proprie popolazioni, come per il Rigassificatore. Il corteo del 19 Gennaio 2008, in via di organizzazione a Torchiarolo, è una tappa importante di questa mobilitazione territoriale, guidata dalla Provincia e dal Sindaco del Comune “dei camini”, e con l’unione dei comitati e dei movimenti della zona, per la quale chiediamo fin d’ora solidarietà e partecipazione regionali e nazionali.
Il coordinatore del Comitato 8giugno: Ernesto Musio