Brindisi, 03/04/2004
La C.C.I.A.A. sulla crisi del porto
La Camera di Commercio di Brindisi intende dar vita ad una vertenza incentrata sulle problematiche che hanno determinato, negli ultimi anni, una crisi apparentemente inarrestabile delle principali attività portuali. In questa ottica, il presidente Salvatore Tomaselli ha promosso un incontro con gli agenti marittimi raccomandatari della provincia di Brindisi che si è svolto stamani nella Sala della Giunta dell’Ente camerale.
Nel corso dei lavori, Tomaselli ha rimarcato le conseguenze negative per la città determinate da un calo di passeggeri in transito che rischia di raggiungere il 50% rispetto ad appena tre anni addietro. A ciò si aggiunge il fallimento, ormai acclarato, del terminal containers sul quale si erano incentrate le speranze di decollo di quest’altra attività portuale, che avrebbe facilitato anche la nascita di nuove iniziative imprenditoriali. A fronte di tutto questo, l’unico traffico che fa registrare dati positivi è quello collegato alla movimentazione di combustibili che oggettivamente rischia di condizionarne lo sviluppo del porto per un utilizzo particolarmente invasivo delle banchine disponibili (e non è da escludere che sia anche una delle cause del calo del traffico passeggeri).
Gli agenti marittimi, dal canto loro, hanno sottolineato le difficoltà di dialogo con la Capitaneria di Porto e con l’Autorità Portuale, soprattutto per ciò che riguarda la gestione degli ormeggi e l’emissione di una nuova ordinanza – la cui entrata in vigore è prevista per la metà di aprile – che rischia di provocare ulteriori danni economici all’intero comparto economico portuale. In special modo, desta non poche perplessità la decisione dell’Autorità Portuale di sottrarre al traffico delle rinfuse e, in particolare, di carbone, ceneri e gessi, la banchina del prolungamento di Costa Morena.
Il tutto, senza che sia stata individuata la benché minima soluzione alternativa.
Ciò significa che il porto di Brindisi potrebbe perdere anche quest’altra fetta di traffici, visto che l’Enel potrebbe decidere di smaltire i reflui di lavorazione di combustibili attraverso il porto di Taranto. Gli agenti marittimi hanno anche denunciato il rischio che una nuova compagnia di navigazione rinunci ad utilizzare il porto di Brindisi per linee di collegamento con l’Albania e la Grecia a causa della decisione della Capitaneria di Porto di inibire l’utilizzo dell’ormeggio “Carbonifera Nord” nel seno di Levante del porto interno. Infine, gli agenti chiedono che gli enti preposti provvedano al totale rifacimento della segnaletica stradale, a vantaggio dei passeggeri che giungono a Brindisi per le operazioni di imbarco.
“Tra i tanti problemi denunciati – ha affermato il presidente Tomaselli – ritengo che il più grave sia proprio quello della carenza di ormeggi. Ciò riporta l’attenzione generale sull’urgenza di procedere ad un azzeramento di concessioni che non producono alcun effetto benefico per il porto brindisino. Mi riferisco, ad esempio, a quella rilasciata alla Brindisi Terminal Italia. Si tratta di circa 350 metri di banchine che non sono quasi mai state utilizzate e che oggi risolverebbero i problemi dei vari traffici portuali. Il tutto, ovviamente, assumendo come prioritaria la necessità di salvaguardare il posto di lavoro ai circa 80 dipendenti licenziati in malo modo proprio dalla B.T.I. e per i quali occorre un impegno concreto da parte di tutti, tanto più perché gli stessi costituiscono un patrimonio di esperienza e professionalità per la portualità brindisina. Certo, i problemi del porto sono anche altri, a partire da una concreta difficoltà gestionale in cui proprio l’Autorità Portuale non è esente da responsabilità. In caso contrario, non si giustificherebbero strani silenzi, anche in presenza di scelte che vanno assunte senza perdere altro tempo prezioso. Mi riferisco, ad esempio, alle vie di corsa per le gru porta containers che, a questo punto, non hanno più motivo di esistere. Una ragione in più per tentare di orientare su altri investimenti infrastrutturali le risorse disponibili, avviando un’attenta fase di consultazione di tutte le parti interessate – in particolare con Regione e Governo – evitando il rischio di produrre opere inutili e, dall’altro, di perdere ingenti risorse. Nel frattempo, proprio il presidente dell’Autorità Portuale ci dica una volta per tutte quando entrerà in funzione il terminal passeggeri (la cui inaugurazione è stata annunciata più volte) e soprattutto cosa sta facendo per evitare che i timidi tentativi di qualche armatore di fare ritorno a Brindisi naufraghino in un mare di inefficienza in cui il porto di Brindisi ormai riesce a malapena a galleggiare”.
COMUNICATO STAMPA C.C.I.A.A. DI BRINDISI
Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv
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