Brindisi, 06/04/2004
Crisi occupazionale: interviene il Forum
In queste ore la città di Brindisi registra altri licenziamenti dopo quelli paventati nei mesi scorsi alla FIAT, alla Multiservizi ed al Pastis, e negli anni scorsi alla Dow Chemical ed alla EVC.
Adesso è la volta della BTI e della Nubile. La BTI è l’azienda italo-maltese che avrebbe dovuto costruire il terminal container nel porto di Brindisi e sviluppare, con la collaborazione dell’Autorità Portuale, la sua potenzialità commerciale ed invece ha in qualche misura convertito le sue attitudini nelle attività di movimentazione del carbone utilizzando una banchina che possiede con concessione trentennale. E questo è il risultato di una politica economica locale portata avanti all’insegna della improvvisazione e della irresponsabilità perché priva di seri progetti e legate ad interessi estranei alle attese e ai bisogni del territorio.
La ditta Nubile poi, che gestisce la discarica comunale di Contrada Autigno, licenzia i lavoratori addetti fino a poco tempo fa a quell’impianto per la mancanza di una politica programmatoria nel settore dei rifiuti.
Queste tristi vicende devono essere ben conosciute dalla collettività perché rappresentano la prova più evidente del fallimento del modello di sviluppo finora realizzato a Brindisi. Da queste situazioni di crisi occupazionale emerge chiaramente che lo sviluppo della città non può essere affidato nelle mani di aziende estranee al nostro territorio e interessate solo a colonizzarlo.
Emerge anche che le attività di servizio devono essere prevalentemente organizzate in loco perché la ricchezza che da queste deriva resti nella nostra comunità.
Una simile situazione è ancor più intollerabile se si pensa alla ricchezza rappresentata nel nostro territorio dalla contemporanea presenza di tutte le infrastrutture primarie (strade, navi, aerei, treni), ricchezza che il sistema politico ha svenduto ad aziende esterne alla nostra realtà economica aprendo la strada al ricatto occupazionale oggi più che mai odioso nel clima di corruzione venuto alla luce in seguito alle inchieste giudiziarie tuttora in corso.
Il Forum esprime solidarietà ai lavoratori in lotta in questi giorni per la difesa del posto di lavoro e chiede che vengano sospesi i licenziamenti e che l’intera comunità cittadina faccia propri questi drammi che sono veramente drammi di tutti.
Le manifestazioni popolari del 26 e 27 marzo scorso hanno indicato chiaramente che la logica economica che sottende la realizzazione del rigassificatore è la stessa che in altri tempi ha sorretto il consenso alla costruzione dei megainsediamenti industriali ed energetici. Soluzioni che hanno arricchito pochi, danneggiato l’ambiente e colpito la salute.
Il Forum chiede quindi alle istituzioni politiche locali ed alle forze sociali di aprire una vera e propria “Vertenza Brindisi” che, attraverso forme di discussione e programmazione partecipate, come può essere quella di una grande conferenza cittadina, indichi vie di uscita alla crisi occupazionale e programmi uno sviluppo alternativo a quello attualmente in agonia. Una vertenza che chieda allo Stato di intervenire sulle emergenze occupazionali in atto, per chiarire le situazioni di ombra che gravano su istituzioni e aziende e per favorire la valorizzazione delle strutture già esistenti.
COMUNICAOT STAMPA FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv
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