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Brindisi, Il prof. Passarella interviene al convegno della SIN



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Brindisi, 06/04/2004

Il prof. Passarella interviene al convegno della SIN

L’epilessia è un grave problema non solo medico, ma anche sociale. Basti pensare all'elevata prevalenza della malattia: dallo 0,4% allo 0,8% della popolazione. Nella nostra provincia, quindi, coloro che sono affetti da questa patologia risultano essere circa duemila. Ovviamente tutti in cura.
Bruno Passarella, primario di neurologia dell’ospedale “A. Perrino” di Brindisi, invitato a Roma, presso il Policlinico “A. Gemelli”, dalla Società Italiana di Neurologia (SIN), ha illustrato a numerosi suoi colleghi la possibilità di sospendere, in taluni casi, il trattamento farmacologico.
“Numerosi studi – dichiara Bruno Passarella - hanno documentato che una significativa percentuale di pazienti epilettici (circa il 70% dei bambini e il 60% degli adulti), per i quali si sospenda il trattamento farmacologico dopo almeno due anni di assenza delle crisi, continuano ad essere liberi dalle stesse nei due anni successivi alla sospensione della terapia antiepilettica (dopo il secondo anno, il rischio di ricorrenza delle crisi è molto basso, dato che circa il 90% delle ricadute su verifica entro tale periodo).
L’eventuale decisione di sospendere il trattamento, peraltro non facile, deve essere attentamente valutata dal neurologo e dallo stesso paziente, considerando i rischi di una potenziale tossicità dei farmaci e quelli legati alla possibile ricorrenza delle crisi. Fra i fattori prognostici favorevoli (più basso rischio di ricorrenza delle crisi dopo la sospensione) vanno ricordati la giovane età del paziente, alcuni tipi particolari di epilessia (vedi l’epilessia benigna “rolandica”), l’assenza di lesioni encefaliche e la normalità dell’esame clinico ed elettroencefalografico. L’eventuale sospensione del trattamento va attuata con grande gradualità, nell’arco di vari mesi, sotto controllo clinico ed elettroenecefalografico, raccomandando al paziente di evitare per i primi mesi attività potenzialmente pericolose”.
L’intervento del prof. Passarella è stato accolto con molta attenzione dai suoi colleghi riuniti a Roma nell’ambito della Società italiana di Neurologia (SIN), uno spazio congressuale ma anche di idee per raccogliere le forze giovani della Società interessate a coltivare l’epilessia come manifestazione neurologica di maggiore interesse scientifico e clinico nell’ambito della patologia neurologica generale. Come gli altri gruppi SIN, e come stabilito dallo Statuto della Società, il Gruppo Epilessia è intersocietario, ed è quindi aperto e vuole favorire le relazioni con le organizzazioni affini, come le Società neurochirurgiche, neuroradiologiche, neurofisiologiche e psichiatriche. Inoltre, come altri gruppi SIN nei confronti delle Associazioni su patologie specifiche, il Gruppo Epilessia vuole mantenere il fruttuoso colloquio che molti soci, attraverso la doppia militanza, già hanno con la Lega contro l’Epilessia che raduna gli epilettologi “specialisti. Accanto alla Lega, il Gruppo vuole operare, convogliando verso l’epilessia gli interessi e le energie dei neurologi “generalisti”, l’interesse che l’iniziativa ha suscitato e dimostrato dalle oltre 200 iscrizioni giunte a tutt’oggi.
L’incontro a Roma aveva la finalità di promuovere una proficua discussione tra i soci interessati a questa condizione e di stimolare programmi di ricerca comuni su temi specifici, in modo da fornire una traccia a ricercatori interessati a coltivare l’epilessia come aspetto emergente dell’espressività del sistema nervoso in condizione morbosa.

COMUNICATO STAMPA AUSL BRINDISI

Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv


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