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Roma, Rigassificatore BLNG: il testo approvato dalla Commissione Attività Produttive



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Roma, 19/12/2007

Rigassificatore BLNG: il testo approvato dalla Commissione Attività Produttive

Di seguito il testo integrale della risoluzione approvata dalla Decima Commisione Attività produttive della Camera deiDeputati.
La risoluzione 7-00239 presentata il 5 Luglio scorso dall'On. D'Agrò (Udc) e co-firmata dagli onorevoli Scaglia (AN), Lazzari (FI), Fava (Lega Nord) e Mele (Udc) riguarda i lavori di costruzione del rigassificatore della British Gas – Brindisi Lng.

La X Commissione, premesso che:
il settore dell'energia ha assunto negli ultimi anni un'importanza cruciale e strategica per lo sviluppo economico, sociale e ambientale di ogni Paese;
in Italia la cosiddetta «crisi del gas» verificatasi ad inizio 2006 ha evidenziato l'emergenza dell'approvvigionamento del gas e delle carenze strutturali del nostro Paese in questo settore, dove, peraltro, il gas è cruciale nella produzione di energia elettrica; negli ultimi anni la produzione nazionale si è ridotta, mentre la dipendenza dell'Italia dalle importazioni di petrolio e gas è aumentata sensibilmente, superando l'80 per cento dei consumi; l'approvvigionamento si basa prevalentemente su fonti extracomunitarie (37 per cento dall'Algeria, 32 per cento dalla Russia, 6 per cento dalla Libia) ed avviene attraverso infrastrutture di adduzione (quattro gasdotti e un rigassificatore) che attualmente si trovano in una situazione critica, in quanto la capacità disponibile per l'importazione è praticamente saturata per la crescita della domanda, che dal 1995 al 2005 è aumentata ad un tasso medio dell'1,4 per cento;
l'attuale coalizione di Governo già nel proprio programma elettorale aveva dichiarato che «lo sviluppo della capacità di approvvigionamento deve essere perseguito anche con una pluralità di provenienze per il gas e una pluralità di fonti primarie per la generazione di elettricità.

È per questo che puntiamo alla costruzione di nuovi gasdotti e terminali di rigassificazione del gas naturale liquefatto (GNL)»; il Governo in carica ha confermato il proprio impegno in questa direzione inserendo il «Programma per l'efficienza e la diversificazione delle fonti energetiche: fonti rinnovabili e localizzazione e realizzazione rigassificatori» tra i dodici punti «prioritari e non negoziabili» della propria azione individuati a seguito della «crisi di Governo» dello scorso marzo; anche nel primo DPEF per gli anni 2007-2011, nel campo della politica dell'energia vengono riconosciuti il potenziamento delle reti e la realizzazione di nuove infrastrutture di produzione e di importazione e stoccaggio, quali elementi indispensabili per garantire la sicurezza del sistema;
il solo potenziamento delle infrastrutture esistenti, come più volte dichiarato e confermato dal Ministro Bersani, non sarà in grado di fare fronte all'aumento della domanda già dal 2010, mentre la situazione potrebbe migliorare esclusivamente con l'entrata in esercizio terminali di rigassificazione già autorizzati o in istruttoria (quelli di Brindisi, di Rovigo e di Livorno);
la realizzazione dei terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto (GNL) risponderebbe al duplice obiettivo di soddisfare il fabbisogno energetico interno, sviluppando concorrenza, e di migliorare la sicurezza del «sistema del gas», attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento;

si richiama in particolare la vicenda del terminale di Brindisi per il quale, con istanza datata 9 novembre 2001, la British Gas Italia S.p.A. (oggi Brindisi LNG S.p.A.) ha chiesto all'allora Ministero delle attività produttive l'autorizzazione alla costruzione e all'esercizio dell'impianto nell'area «Capo Bianco» del Porto di Brindisi; l'istanza, corredata dal progetto preliminare e da uno studio di impatto ambientale, è stata presentata ai sensi dell'articolo 8 della legge 24 novembre 2000, n. 340, che prevede che l'uso o il riutilizzo di siti industriali per la realizzazione di impianti di rigassificazione di GNL è soggetto ad autorizzazione da parte del Ministero delle attività produttive, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, d'intesa con la Regione interessata;
l'istruttoria svolta (attraverso le conferenze dei servizi del 16 gennaio e del 15 novembre 2002) si concluse con il rilascio da parte del Ministero delle attività produttive dell'autorizzazione con proprio decreto n. 17032 del 21 gennaio 2003, emanato di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e in accordo con la Regione Puglia; a seguito del rinnovo dei vertici delle amministrazioni locali (Comune, Provincia, Regione), che si sono espressi per il diniego alla realizzazione di tale impianto, sono state avviate azioni legali, finalizzate alla revisione della procedura autorizzatoria, ritenuta illegittima per vizi originari dell'atto e, tra l'altro, per la mancata attuazione di tutte le procedure previste (in particolare la VIA, con annessa «consultazione della popolazione»);
a margine del Consiglio dei ministri del 27 dicembre 2006, il Governo ha deciso la riapertura della conferenza dei servizi per la conseguente revisione dell'autorizzazione rilasciata dal Ministero delle attività produttive; il 18 luglio 2007 è intervenuta la procedura di infrazione promossa dalla Commissione Europea e formalizzata nei confronti dell'Italia per la assenza del procedimento di Valutazione di Impatto ambientale nei confronti delle opere previste, nonché per non avere consultato la popolazione locale ai sensi della cosiddetta direttiva Seveso; il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'ambiente, sentita la regione Puglia, ha emanato un decreto di sospensione dell'autorizzazione, rilasciata nel 2003, alla costruzione e all'esercizio del terminale di rigassificazione di Brindisi, sino al completamento delle procedure necessarie per conformarsi al parere della Commissione europea (procedura di VIA e, nell'ambito di questa, consultazione delle popolazioni interessate, e procedure di verifica di assoggettabilità alla VIA);
conseguentemente, la società Brindisi LNG ha di recente annunciato la propria decisione di sottoporre il progetto ad una nuova procedura di VIA; nell'ultimo DPEF (anni 2008-2011), nella sezione dedicata all'energia, si legge che «Aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento, garantire la competitività delle imprese comunitarie e contemporaneamente realizzare vantaggi per i consumatori sono sfide importanti che potranno essere realizzate in un mercato più interconnesso, in cui le decisioni in materia di investimenti nelle reti siano maggiormente incoraggiate grazie alla separazione proprietaria delle reti e al passaggio a sistemi indipendenti di gestione»;
il testo del DPEF 2008-2011 sottolinea inoltre che «rimane cruciale il problema del rafforzamento delle infrastrutture energetiche, in particolare nel settore del gas naturale, dove la continua crescita della domanda interna si accompagna ad una sostanziale invarianza della capacità dei canali di importazione.
La realizzazione di nuovi terminali di rigassificazione di GNL e di gasdotti di importazione dall'estero, il potenziamento dei gasdotti esistenti e la rapida attivazione di nuovi stoccaggi di gas in sotterraneo per riserva strategica e per le esigenze di mercato costituiscono condizioni indispensabili per evitare continue e pericolose crisi di fornitura e per ridurre i prezzi del gas, e rispondono ad esigenze di primario interesse nazionale sia nel breve sia nel lungo periodo»;

impegna il Governo:
ad intervenire affinché vengano chiaramente definiti tutti i passaggi necessari per ottenere l'autorizzazione alla realizzazione di terminali di rigassificazione, attraverso la puntuale applicazione delle procedure, delle competenze e dei termini temporali entro i quali amministrazioni coinvolte e privati sono tenuti ad espletare i rispettivi adempimenti;

in particolare, per quanto riguarda l'impianto di Brindisi, a garantire il rigoroso rispetto dei tempi stabiliti dalla legge, considerato che la società ha di recente annunciato la propria decisione di sottoporre il progetto alla procedura di VIA;

affinché, nel valutare questa e le altre richieste di autorizzazione alla realizzazione di impianti di rigassificazione, necessari per soddisfare il fabbisogno energetico italiano, si attribuisca un valore premiante alla effettiva disponibilità di GNL da parte dei richiedenti.

Gli Onorevoli D'Agrò, Saglia, Lazzari, Fava, Mele.


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