Brindisi, 07/04/2004
Caratterizzazione: campagna informativa non rassicurante
In queste settimane rappresentanti del Dipartimento di Brindisi dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente (ARPA) hanno realizzato una campagna di informazione, sia sulla stampa che attraverso le emittenti televisive locali, riguardo all’attività di caratterizzazione dell’area industriale, indispensabile per procedere alla eventuale bonifica della stessa come previsto dal DM 471/1999. Da questa campagna informativa abbiamo sorprendentemente colto messaggi rivolti a rassicurare la collettività sebbene l’attività di caratterizzazione non sia ancora completata ed i dati parziali, per come presentati dai mezzi di informazione, farebbero emergere situazioni tutt’altro che tranquillizzanti.
Colpisce il fatto che questioni così importanti manchino di informazioni ufficiali e siano solo oggetto di notizie, necessariamente generiche e parziali, pur se meritoriamente diffuse dalla stampa locale. Durante una di tali trasmissioni, riguardo alla presenza di arsenico rinvenuta nel sottosuolo, ha sorpreso il fatto che si sia taciuta o sottovalutata la capacità di tale sostanza di provocare il cancro come è noto fin dall ‘800.
Proprio questa generica campagna di informazione ci conferma nella convinzione che le nostre popolazioni hanno diritto, come è nella logica ed anche in precise disposizioni della normativa vigente, di essere informate sull’andamento di questi accertamenti e sul loro esito conclusivo.
E’ trascorso più di un mese da quando abbiamo indirizzato all’ARPA alcune richieste senza ricevere risposta e senza che la comunità cittadina sia stata informata su come stanno veramente le cose.
Torniamo perciò sulla questione e chiediamo:
- se l’attività di caratterizzazione sia conclusa o quale sia il suo stato di
avanzamento;
- nel caso che dette attività non siano concluse, se allo stato esistono risultati
parziali degni di rilievo e, in caso positivo, quali essi siano;
- nel caso che dette attività siano concluse:
- quali siano le aree sottoposte ad indagine e fino a che distanza dal perimetro
dell’area industriale, tenuto conto delle recentissime evidenze di eccessi di
mortalità per alcuni tipi di tumore nelle zone ad esso prossime;
- quali siano le distanze tra le diverse caratterizzazioni del suolo;
- quali inquinanti siano stati ricercati, quantificati e valutati e con quale esito;
- se l’indagine investe soltanto il suolo o anche le falde acquifere, i fondali
marini costieri, le coltivazioni ed eventuali allevamenti.
Le risposte agli indicati quesiti dovrebbero essere date per consentire una valutazione degli esiti delle analisi anche da parte di soggetti non istituzionali con l’ausilio di esperti nel settore provvisti di esperienze in realtà industriali simili per tipologia di insediamenti e produzioni a quella di Brindisi.
Proponiamo pertanto di fornire le informazioni in materia con la massima urgenza ma solo ovviamente a conclusione delle attività di caratterizzazione in modo che i dati definitivi possano essere oggetto di corretta interpretazione, possibilmente in contraddittorio, in rapporto alla storia industriale dei siti esaminati ed al grave contesto epidemiologico della nostra realtà.
Annino Baroni – Giovanni Caputo – Carlo De Carlo – Michele Di Schiena – Raffaella Guadalupi – Teodoro Marinazzo – Achille Noia – Michele Polignano - Maurizio Portaluri
COMUNICATO STAMPA FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO BRINDISI
|