Brindisi, 10/07/2003
Indagine interna all'Ausl per ritardi nelle prenotazioni di test diagnostici
I problemi vanno affrontati con determinazione e il direttore generale dell’Ausl Br/1, dottor Bruno Causo, dimostra di voler applicare questa regola d’oro nel tentativo di dare soluzioni rapide a disservizi che in una grande realtà, come appunto quella della sanità pubblica, inevitabilmente si verificano nonostante tutti i buoni propositi.
Il direttore Causo ha affidato al direttore sanitario dell’ospedale “A. Perrino” di Brindisi, il dottor Piro, l’incarico di avviare immediatamente un’indagine, al fine di accertare le esatte circostanze di una segnalazione pervenuta al Tribunale per i diritti del malato che indicava un ritardo addirittura di un anno nella prenotazione di un test da sforzo in un soggetto infartuato. La decisione è finalizzata anche all’individuazione delle responsabilità oggettive da parte del personale dipendente.
Non può più accadere che i cittadini debbano risolvere i problemi di attesa nelle prenotazioni dei servizi rivolgendosi a strutture private. Né può essere giusto attribuire le responsabilità di qualsiasi disfunzione al solito piano di riordino ospedaliero.
“Attendo di conoscere - ha dichiarato Causo – la situazione con i riscontri oggettivi che risulteranno dall’inchiesta interna. Ad ogni modo, gli elementi già in nostro possesso ci permettono di schierarci in favore del cittadino al quale rivolgiamo la nostra gratitudine per aver evidenziato il caso al Tribunale dei diritti per il malato. Ciò che emerge è un problema di organizzazione interna. L’infartuato, infatti, avrebbe dovuto essere prenotato direttamente dal reparto di Cardiologia dove è stato ricoverato e quindi avrebbe dovuto ricevere già all’atto della dimissione dallo stesso reparto di Cardiologia le indicazioni precise del giorno e dell’ora in cui effettuare il test di controllo. E’ una corsia preferenziale riservata a tutti i ricoverati rispetto a coloro che si accingono ai controlli cosiddetti di prima visita disposti, invece, dal medico curante. Ci sarebbe, quindi, una carenza organizzativa all’interno del reparto che, ad ogni modo, non può e non deve essere attribuita ad ipotetici tagli rivenienti dal piano di riordino ospedaliero poiché posso assicurare in maniera categorica che nessun taglio è stato effettuato sugli organici o sui reparti di Cardiologia sia del “Perrino” che nelle altre strutture ospedaliere della provincia. Anzi, vi è di più. Ad Ostuni, ad esempio, Cardiologia funziona come servizio di guardia attiva 24 ore su 24, cioè in regime di continuità. E’ per l’insieme di queste ragioni e per la verità dei fatti che appare davvero ingiustificato come sia potuto accadere l’episodio lamentato dal cittadino infatuato. Ad ogni modo, l’indagine servirà a stabilire le responsabilità e ad adottare i provvedimenti del caso. Intanto, a chi ha subito la circostanza negativa giungano le nostre scuse”.
COMUNICATO STAMPA DELL'AUSL BR/1
Dalla redazione giornalistica di Puglia TV - Brindisi
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