Brindisi, 15/01/2008
Termovalorizzatore: interviene la UIL
Ancora una volta interveniamo per fornire alla cittadinanza la corretta interpretazione sull'investimento del Termovalorizzatore, ritornato improvvisamente agli onori della cronaca cittadina perchè ritenuto fondamentale dagli improvvisati (secondo noi della UIL) amministratori locali e regionali che, in questi ultimi anni hanno dimostrato in molte circostanze la banalità e la miopia della loro politica ed i danni che questi sprovveduti rappresentanti istituzionali hanno causato all'economia, allo sviluppo del territorio che oggi riscontra una preoccupante arretratezza nel cogliere e seguire tutte le opportunità di investimento offerte da anni dal sistema politico nazionale.
Stiamo parlando di tutti i settori della Società, quelli che interessavano ed ancora interessano TUTTI I CITTADINI, non solo una parte di essi considerati più importanti e meritevoli di attenzione dalle istituzioni.
Tra questi uno importantissimo, tanto reclamizzato e sbandierato a parole (la difesa dell'ambiente, della salute, della sicurezza e della qualità della vita) oggi abbandonato, avendone anche la dimostrazione: quello relativo allo smaltimento dell'intero ciclo dei rifiuti su tutto il territorio provinciale con un impianto (il Termovalorizzatore) che era ritenuto qualche anno addietro dagli stessi amministratori attuali, dannoso, pericoloso e condannato a rimanere in eterno nella parte più bassa dell'inferno.
Una ennesima dimostrazione di incapacità politica e progettuale!
Oggi l'amministrazione comunale, provinciale e regionale sono costrette a rincorrere l'emergenza per una situazione che di fatto si poteva e doveva risolvere anni fa (ricordiamo a questo proposito l'accordo sottoscritto con il Commissario Prefettizio dell'epoca sul Termovalorizzatore).
Il fatto, di per sé, potrebbe essere considerato normale nella nostra sfortunata realtà, dopo tutto quello che ci è stato fatto digerire in questi ultimi anni.
Secondo la UIL provinciale non è così!
Oggi i nostri amministratori credono di essere tornati ad essere gli unici portatori della verità, quando essa ha una sua storia che li condanna inesorabilmente.
L'accordo sull'investimento del Termovalorizzatore a Brindisi nacque sotto la spinta di una parte del Sindacato, una opportunità colta dal Commissario Comunale dottor Pezzuto, un dirigente mandato in città non certamente per fare politica, ma per gestire l'emergenza. Eppure ebbe la sensibilità di condividere ed accettare le proposte di prospettiva. Erano già presenti le problematiche relative ai lavoratori ex EVC e della Multiservizi, mentre non era ancora scoppiato l'altro bubbone della DOW.
Allora una parte del Sindacato fu accusata di collusione e di voler provocare con quell'investimento danni irreversibili all'ambiente a discapito della salute dei cittadini. Oggi asssistiamo allo scaricabarile delle responsabilità per non aver realizzato un impianto che poteva essere utile per tanti motivi. Basta che sia di ultima generazione (parole magiche che hanno risolto molti dubbi e lavato le coscienze, secondo loro).
Un altro esempio di incapacità è quello dell'inquinamento delle falde acquifere della zona industriale.
Per questo problema la nostra Organizzazione da tempo chiede di verificare da dove parte l'inquinamento, avendo denunciato che sono molte le cause che lo provocano e tra queste le discariche, in special modo quella che esiste da molti anni nell'area.
Abbiamo sempre chiesto a chi compete autorizzare il prelevamento dei campioni da analizzare e se veramente sono stati prelevati, come qualcuno afferma.
Si ha forse il timore che alla fine siano accusate, oltre i privati, le stesse istituzioni che per anni hanno gestito o fatto gestire le discariche pubbliche senza controllo?
Il Sindaco di Brindisi ha le sue responsabilità perchè ha continuato per 4 anni la sua politica del NO! a rimorchio del Governatore provinciale, non avendo voluto mai assumere una presa di posizione autonoma, andando contro corrente rispetto al programma politico presentato in campagna elettorale.
Una incoerenza disastrosa che ha prodotto i risultati di oggi.
La UIL provinciale è convinta che sarebbe un bene per tutti escludere l'amministrazione comunale di Brindisi dalla gestione politica della città, assegnando questa responsabilità ai Presidenti ed ai Consiglieri circoscrizionali, che conoscono molto meglio i problemi dei cittadini che li hanno eletti per i bisogni dei loro quartieri.
In conclusione riteniamo la Consultazione popolare in grado di far conoscere e valutare cosa pensano realmente TUTTI I CITTADINI di ciò che sta accadendo nella città e nella provincia.
COMUNICATI STAMPA UIL
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