Brindisi, 14/04/2004
Il bacino del Cillarese interdetto ai visitatori
I brindisini che, nel giorno di Pasquetta, avevano deciso di fare una gita presso l’invaso del Cillarese, gradevole zona umida situata a poco più di un chilometro dall’abitato cittadino, luogo di ritrovo di numerose e, talvolta, rare specie ornitologiche, hanno avuto una sgradevole sorpresa .
Il consorzio SISRI, ente proprietario del bacino artificiale, eccedendo, a nostro avviso, in zelo e prudenza, ha deciso di recintare e chiudere al pubblico la zona a causa, stando a quanto recitano i cartelli, dei pericoli di “frana e annegamento” e per la “presenza di rettili”.
La gente che oramai da alcuni anni era solita frequentare l’area, per fare una passeggiata a piedi, in bicicletta o per percorrere la strada che costeggia l’invaso a passo di corsa è rimasta sorpresa dinanzi alla recinzione ed ai divieti.
All’indirizzo internet http://www.cicloamici.it/cillarese.htm è possibile appurare quanto questa oasi sia divenuta punto di riferimento insostituibile per i naturalisti, gli sportivi ed i cicloamatori della provincia di Brindisi e non solo.
Pertanto, lasciano francamente perplessi i pericoli segnalati dal SISRI.
In merito al paventato rischio di annegamento, a questo punto (ad esempio) bisognerebbe recintare anche tutto il porto interno di Brindisi per evitare che qualcuno compia un insano gesto o cada accidentalmente in mare!
E riguardo la presenza di rettili? In zona non ci sono affatto serpenti velenosi come è possibile appurare dal link http://www.laterradelsole.puglia.it/cillarese.htm, ma solo innocue bisce ed affini. In campagna i rettili sono presenti ovunque, non solo presso il Cillarese.
Infine, onestamente, apparirebbe anche assai remoto il pericolo derivante da eventuali frane.
Riteniamo che l’invaso sia patrimonio d’interesse naturalistico di Brindisi.
Peraltro, ricordiamo che l'intera zona del Cillarese è oggetto di un progetto del comune di Brindisi denominato "I due parchi" finanziato nell'ambito della misura 5.1 dei POR.
Inoltre, la privatizzazione e la chiusura al pubblico di beni ambientali mal si concilia con l’ oramai universalmente riconosciuto diritto dei cittadini alla fruizione di questi spazi.
Se il SISRI è convinto di non essere in grado di garantire la sicurezza dei visitatori dell’invaso del Cillarese, non può solo limitarsi ad interdire l’accesso a quell’area. L'Ente potrebbe innanzitutto cedere l'utilizzo della strada che costeggia il bacino al Comune e/o alle associazione di protezione ambientale in modo da garantire, anche disciplinandolo, l'accesso ai visitatori.
Siamo convinti che piuttosto che chiudere l'accesso al Bacino, il SISRI , con lo stessa premura, dovrebbe iniziare a bonificare l’area e vigilare per evitare che la zona non divenga una vera e propria discarica.
L’imbocco dell’invaso, come testimoniano alcune foto scattate in loco (che alleghiamo), è ostruito da mesi da rifiuti di varia natura, senza contare l’ingente quantità di materiale di risulta depositato nell’area prospiciente la zona umida dai soliti, impuniti, ignoti.
Per tutte le ragioni qui esposte chiediamo la riapertura al pubblico della strada che costeggia l’invaso del Cillarese, al fine di continuare a far fruire di questo importante bene ambientale della città gli studiosi, gli appassionati di natura, gli sportivi ed i cittadini tutti.
COMUNICATO STAMPA DS BRINDISI
Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv
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