Ceglie M.ca, 22/01/2008
Nigro e Argese sulla cd Parentopoli
Lo scandaloso silenzio e il totale immobilismo con cui il Sindaco e la Giunta di Ceglie Messapica stanno affrontando le controverse vicende relative alla Scuola Internazionale di Gastronomia Mediterranea, sono l’ennesima dimostrazione della totale inesistenza di una guida politica ed amministrativa seria ed efficace.
Le vicende riportate dalla stampa negli ultimi giorni, sebbene costituiscano la punta di un iceberg ancora tutto da decifrare, hanno ulteriormente compromesso il fragile rapporto di fiducia tra i cittadini cegliesi, la politica e l’intero apparato istituzionale. Accanto alle questioni riportate dalla stampa, infatti, ve ne sono altre, non meno inquietanti e già a suo tempo sottoposte all’attenzione del Consiglio Comunale. Come ad esempio l’affidamento a prezzi stracciati dell’incarico per la redazione del progetto di restauro, direzione dei lavori, coordinamento della sicurezza, del Convento di San Domenico, futura sede della Scuola; oppure, l’individuazione di altri collaboratori e figure professionali previste per le attività del progetto. Tutte queste vicende sono altro dalla politica, così come sono altre le istituzioni che, eventualmente, devono far luce. Ma pur accettando ogni ragionevole beneficio di dubbio e di presunzione di estraneità di chicchessia in merito a parentele, incarichi, appalti e tutte le vicende emerse in questi ultimi giorni, appare del tutto evidente che la credibilità del Progetto e della istituzione comunale risulta ormai seriamente compromessa. Con quale credibilità il Sindaco e la Giunta pensano ora di poter coinvolgere gli altri partner, pubblici e privati, che hanno mostrato interesse per il progetto e che sono indispensabili per il riconoscimento di corso IFTS da parte della Regione? Sulla base di quale trasparenza potrà essere accettata dalla città una iniziativa che è stata presentata come “occasione storica”? Adesso il Sindaco e la Giunta facciano almeno una cosa seria, un atto di coraggio: salvare il progetto. In tale situazione è necessario fare chiarezza mediante una pulizia radicale di personaggi e ambienti dubbi, ridefinire la composizione e le funzioni dei vari organi preposti alla gestione del progetto. Infatti, a cosa serve ancora un Comitato di Progetto i cui componenti politici, eletti e non, o gli stessi dirigenti comunali sono formalmente costretti ad allontanarsi e a passeggiare nel corridoio per manifesta incompatibilità e conflitti di interesse? Quale affidabilità può avere agli occhi dei cittadini un responsabile di procedimento la cui posizione sembra dubbia e compromessa? Le funzioni degli organi “tecnici” devono essere separate e distinte da quelle di “indirizzo politico” e di “garanzia”. Ad oggi, per fare questo e dare un segnale concreto non servirebbe tantissimo: una delibera di giunta. Se, invece, oltre al coraggio manca anche la volontà, allora sarà più chiaro a tutti i cegliesi che la vera bassezza in questa storia è il non aver fatto nulla per salvare il progetto e la credibilità dell’istituzione comunale.
Franco Nigro (Capogruppo Alleanza Nazionale) Ciro Argese (Capogruppo Lista Magno)
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