Brindisi, 29/01/2008

Forum A.S.S.: "al porto ancora nulla di nuovo"

Il progetto “Brindisi città d’acqua” presuppone il rilancio del Porto e del suo legame osmotico con la città. In questi anni il porto ha vissuto e vive una crisi profonda: ha visto ridursi vertiginosamente il traffico turistico, ha visto fallire quello commerciale connesso al trasporto di merci in containers ed ha visto crescere a dismisura soltanto il traffico di carbone.
Scelte dell’Autorità Portuale ed anche di altre istituzioni hanno contribuito sensibilmente a questo declino, non promuovendo una seria politica di promozione e gestione qualitativa del traffico turistico ed al contrario favorendo il distacco tra città e porto a seguito del trasferimento dei traghetti nell’inospitale e mal servita area di Costa Morena. Ed anche affidando ad interventi “fai da te” servizi essenziali ed accoglienza.
In compenso sono state aperte le porte al trasporto di GPL che, in violazione del decreto del Presidente della Repubblica di recepimento del piano di risanamento dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale, continua ad avvenire a pochi metri dal traffico commerciale e turistico. Così come sono stati offerti vantaggi tariffari e logistici al trasporto del carbone (ormai giunto oltre gli 8 milioni di tonnellate all’anno). E la stessa cosa si era fatta con la British Gas per la realizzazione del rigassificatore, bloccato a seguito dei noti provvedimenti giudiziari e amministrativi.

Scelte recenti dell’Autorità Portuale non sembrano invertire sostanzialmente la rotta perché non si interviene sul crescente ed incontrollato traffico di carbone, ma lo si prende a pretesto per motivare discutibili previsioni in merito alla costruzione di un nuovo porto industriale. Si prospetta inoltre l’assurda locazione dello scalo delle navi crociere accanto al Castello Alfonsino ed a ridosso dell’inospitale Diga di Puta Riso sperperando 3,5 milioni di euro pubblici e condannando ancor più all’abbandono il porto interno, approdo naturale, quanto meno, dei crocieristi.
E non basta perché in questi giorni si ipotizzano interventi altrettanto discutibili (che è pretestuoso collegare ad esigenze di sicurezza connesse alla visita del Papa), quali la realizzazione di un inutile eliporto, di un così detto circuito doganale unico, consistente in una strada lungo la banchina del Seno di Levante larga addirittura 12 metri. E ciò con l’effetto, fra l’altro, di fare sloggiare un cantiere navale, lì presente da 60 anni che dà un lavoro a 40 persone.
Nessun intervento viene invece annunciato per accelerare la riqualificazione del lungomare Regina Margherita, sempre più oggetto di degrado.
Urgente si appalesa allora la svolta tante volte chiesta dal Forum per fermare scelte che non si dimostrano utili alla città, che guardano al Porto soltanto come ad un contenitore da sfruttare e che ucciderebbero il progetto “Brindisi - città d’acqua”.

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