Brindisi, 07/03/2008
Albano (Pd): "la sicurezza sui luoghi di lavoro come impegno comune"
Il 3 Marzo, Vincenzo Albano, consigliere comunale del Partito Democratico, ha presentato una mozione relativa alla sicurezza sul lavoro. Per il rappresentante del partito di Veltroni il Consiglio Comunale dovrebbe chiedere al governo di provvedere rapidamente all’emanazione dei decreti attuativi della legge 123/2007 che prevedono l’inasprimento delle sanzioni e l’esclusione dei costi della sicurezza dalle gare di appalto; inoltre, il Sindaco e la Giunta dovrebbero impegnarsi a
1. predisporre iniziative concrete in merito, tese a sensibilizzare la cittadinanza e le parti sociali sull’argomento, nonché a sollecitare tutte le misure necessarie da parte delle aziende controllate dal comune;
2. ad organizzare sistematiche campagne informative prevedendo a tale scopo un adeguato stanziamento nel bilancio preventivo 2008 e in quello pluriennale 2008 – 2010;
3. avviare un’opera di collaborazione con i dirigenti scolastici delle scuole medie, con l’apporto determinante di professionisti qualificati, per creare una cultura della sicurezza nelle nuove generazioni;
4. relazionare in merito, con cadenza annuale, dall’approvazione del presente atto al consiglio comunale;
Di seguito la relazione di Albano attraverso la quale enuclea la motivazioni alla base della mozione comunale:
La questione della sicurezza sul lavoro e della emergenza infortuni è sotto gli occhi di tutti, anche sotto gli occhi di chi ha fatto finta di non vedere e ha derubricato, per troppo tempo i drammi nelle fabbriche e nei cantieri sotto il rassicurante titolo di “fatalità” o “incidente”.
Lo scorso anno in base a dati ancora provvisori si sono verificati circa 1.030.000 infortuni, con 1050 morti e 25.950 invalidi, con costi sociali elevatissimi.
Quest’anno i dati riferiti al 1° marzo 2008 registrano 177 morti, 177.002 infortuni e 4.421 nuovi invalidi.
Questo dimostra che i ritmi, gli orari e l’organizzazione nel loro complesso sono inadeguati a tutelare la salute e l’integrità di chi esce da casa al mattino per andare a lavorare e la sera avrebbe il diritto di rincasare sano e salvo.
Una tragica carneficina, che si aggrava ogni giorno di più e che richiede risposte chiare e concrete da parte di tutti, istituzioni e imprese, per contrastare questo tragico fenomeno e garantire la dignità del lavoro in tutte le sue forme, a tutela della salute e della vita dei lavoratori, come ha autorevolmente dichiarato il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano.
Credo che in questi incidenti, nella loro dimensione, ci sia il segno di un apparato economico culturalmente arretrato che cerca la capacità competitiva nell’intensificazione del lavoro e non sul valore dello stesso e del capitale umano.
Questo è il primo disvalore da combattere, non certo ispirandosi solo ai vecchi motivi di conflitto fra capitale e lavoro, che certo ci sono, ma si combatte se ognuno si trova impegnato a combattere su questa frontiera.
Una battaglia in cui non c’è posto per la difesa delle responsabilità di quelle aziende in cui, a causa di carenze nel sistema di sicurezza, avvengono gli infortuni e le morti, perché in quell’atteggiamento non c’è difesa legittima dell’interesse d’impresa, c’è solo difesa burocratica e corporativa di una posizione contraria al progresso ed all’interesse del paese.
L’Ente Comunale può e deve contribuire a favorire il dialogo fra le parti, per costruirne la cultura. Deve per questo investire nell’educazione e nella formazione dei lavoratori in erba, insegnando nelle scuole, a partire dalle medie, l’idea della sicurezza del lavoro proponendo fin da bambini il rifiuto del lavoro non sicuro, ma anche organizzando periodiche campagne informative e controlli più accurati nei lavori appaltati, nelle attività delle società partecipate, sui luoghi di lavoro e per questo obiettivo ho consegnato in Comune la richiesta di un adeguato stanziamento nel bilancio comunale del 2008 e in quello pluriennale 2008 - 2010.
Va comunque dato atto al governo di aver operato il cambio di passo con la prima riforma di struttura, che ora, senza indugio, va portata a compimento con l’emanazione dei decreti attuativi, con l’intensificazione dei controlli e l’esclusione dei costi della sicurezza dalle gare di appalto.
Ma è paradossale dover infine constatare come la strenua difesa del valore della vita, espresso da diverse culture e ispirazioni presenti nella nostra società, si fermi sempre davanti ai cancelli dei luoghi di lavoro, non faccia sentire, con altrettanto calore la propria voce in quella direzione.
Non dobbiamo comunque commettere l’errore di ritenere le vicende degli ultimi mesi e l’attuale dibattito oggetto della routine politica, da consegnare quanto prima alla labilità della memoria.
Siamo arrivati al punto di non ritorno, che segna in modo indelebile la nostra vita sociale e l’autorevolezza delle istituzioni, perché non siamo stati capaci di opporci ad una idea di gerarchia sociale dove il lavoro dipendente è l’ultimo anello della catena, quello più trascurato.
Non è normale che questo avvenga.
COMUNICATO STAMPA VINCENZO ALBANO
CONSIGLIERE COMUNALE
PARTITO DEMOCRATICO
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