Brindisi, 14/03/2008
La UIL sulla sicurezza nei posti di lavoro
Solo in Italia i provvedimenti legislativi si assumono quando accadono incidenti o azioni che causano vittime sulla strada che infortuni mortali sul lavoro.
Come UIL riteniamo che se le parti sociali dialogassero spesso, su temi di grande rilevanza sociale quali sicurezza sul lavoro, legalità, lavoro non regolare o nero, appalti e subappalti senza posizioni di principio o ragione di parte, molte cose nel nostro paese si realizzerebbero senza grossi provvedimenti.
L'esempio:
é bastato che il Giornale Nuovo Quotidiano di Puglia il giorno 6 marzo u.s. , dopo la manifestazione di Molfetta per le cinque vittime sul lavoro, abbia invitato CGIL-CISL-UIL, CONFINDUSTRIA, CNA e CAMERA DI COMMERCIO di Brindisi ad un tavolo di confronto sul tema SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO.
Nella discussione sono emerse le cause che determinano la maggior parte degli incidenti sul lavoro e tutti siamo stati d'accordo che in Italia che le leggi ci sono ma nel settore della sicurezza sono molto spesso ignorate o, peggio ancora, raggirate.
Sappiamo che per attuare e rispettare le norme di sicurezza comporta dei costi
per le imprese, in modo particolare per le piccole aziende.
MA QUANTO VALE LA VITA DI UN SOLO LAVORATORE?
È vero che tante sono le negatività nel mondo del lavoro: pensiamo alla illegalità diffusa (mancato rispetto dei CCNL, evasione contributiva previdenziale e fiscale) che costringono le imprese sane e rispettose delle leggi di non poter competere con quelle illegali, in nero o in grigio.
Altri fattori frenanti si verificano negli appalti sia Pubblici che privati, attraverso la politica diffusa del massimo ribasso dove, fino a poco tempo fa, potevano partecipare tutte le aziende senza dover dimostrare se erano in regola o meno.
Il DURC (Documento Unico sulla Regolarità Contributiva) che viene rilasciato dagli Enti Pubblici permette, oggi, di dimostrare che chi né è in possesso può partecipare alle gare, e anche questo è stato frutto di un accordo con le parti sociali.
Sulla sicurezza bisogna innanzi tutto iniziare a fare chiarezza, occorre una azione di prevenzione generalizzata, bisogna formare i tecnici preposti alla sicurezza sui cantieri e nelle aziende in maniera efficiente dando loro la massima autonomia di azione, perché molto spesso, vengono limitati nella loro azione di prevenzione, perché l'impianto non si può fermare o, peggio ancora, non si fa il ponteggio perché si perde tempo.
Il tempo, si sa, per l'impresa è DENARO.
Ai lavoratori la formazione è superficiale o addirittura inesistente.
Molto spesso vengono avviati sui posti di lavoro senza avere un minimo di conoscenza degli impianti e della loro pericolosità e sono totalmente privi di conoscenza delle normative sulla L.626/94 perchè non formati.
La UIL da tempo è impegnata a migliorare le leggi ed i contratti per trovare le soluzioni ottimali per prevenire gli infortuni sul lavoro mentre nello stesso tempo si batte per fare attuare alle imprese attività di prevenzione, informazione e formazione, perché prevenire è meglio che curare.
Il DORS è sicuramente un altro tassello per far rispettare le regole per poi metterle in pratica, mentre è necessario limitare l'uso del subappalto che, molto spesso, scarica i suoi effetti negativi all'ultima azienda che deve realizzare l'opera.
La UIL provinciale come sempre è disponibile alla realizzazione di un protocollo d'intesa firmato da tutti, anche dalle Istituzioni Locali e Regionale per farlo diventare un documento operativo che coinvolga la Regione Puglia fino ad arrivare sul tavolo del Governo Centrale per divenire un provvedimento legislativo Nazionale.
Altra esigenza impellente è la realizzazione della MEDICINA DEL LAVORO che, in tema di prevenzione, a monitorare la situazione sanitaria generale dei lavoratori e non solo ma anche dei cittadini, visto che l'inquinamento atmosferico ha raggiunto livelli molto alti concentrazione.
Il Segretario Confederale UIL - Giovanni Albano
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