Al Perrino i feriti più gravi dell'esplosione di Tirana
Nove morti e altri nove dispersi è il momentaneo bilancio dell'esplosione avvenuta ieri in un deposito d'armi e munizioni alle porte di Tirana.
Le operazioni di ricerca sono continuate incessantemente anche se le deflagrazion sono proseguite senza sosta per oltre 14 ore esaurendosi solo nelle prime ore del mattino.
Pesante è anche il bilancio dei feriti, cifra che supera le 150 unità.
Le undici persone ferite in modo più grave sono state trasportate nell'ospedale Perrino di Brindisi. Alcune di esse sono in condizioni critiche e due sono giudicati "gravissimi".
I primi due arrivi in mattinata e nel pomeriggio, a bordo di un Falcon 900 dell'Aeronautica; poi un altro volo, questa volta di un C130-J, sempre sotto il coordinamento della Protezione civile e del Comando operativo delle Forze aeree. Il primo volo aveva a bordo un bambino di sei anni e un uomo sui 47-48 anni. Il più grave dei due è il piccolo che ha ustioni di terzo grado sul 75% del corpo: dopo le prime cure nel "Centro grandi ustionati" è stato intubato e trasferito nel reparto di rianimazione. Sul secondo volo c'erano tre persone, tra cui un altro bambino.
In serata è poi atterrato l'ultimo velivolo, un C-130J dell'Aeronautica con gli ultimi sei feriti: avevano tutti ustioni di diverso grado; uno di loro anche un trauma all'addome e alla colonna vertebrale.
Il più grave è un bambino di sei anni che è in rianimazione; con lui una ragazza di 19 anni.