Fasano, 20/03/2008
L'On. Duranti sulla vicenda Greenpeace
Contestiamo il provvedimento di allontanamento da Brindisi adottato dal questore di Brindisi e dal Prefetto nei confronti dei 12 attivisti di Greenpeace che presero parte alla contestazione pacifica alla centrale Enel di Cerano, con cui segnalavano come questa centrale sia il primo impianto per emissioni di gas serra in Italia. Questo provvedimento che giudicando “socialmente pericolosi” gli attivisti ne inibisce il soggiorno a Brindisi per i prossimi tre anni, si configura come un'iniziativa senza precedenti e gravissima dal punti di vista democratico.
Le iniziative di lotta portate avanti da Greenpeace in questi anni sui temi ambientali e della salvaguardia della salute, tutte rigorosamente condotte secondo i metodi della non-violenza, sono costitutive di maggiore democrazia e richiedono ed esaltano la partecipazione ed il protagonismo dei cittadini.
Il provvedimento, di fatto, produce un rovesciamento di senso e capovolge la logica dei fatti. Si dichiarano socialmente pericolosi coloro che dichiarano la pericolosità per la salute pubblica di un impianto e non coloro che quelle emissioni le producono. Come a dire: la vittima di una neoplasia è il carnefice e chi quella neoplasia l’ha prodotta è la vittima. E’ del tutto evidente che non vogliamo aprire una stagione di caccia alle streghe; ed è per questo motivo che giudichiamo quella decisione sproporzionata nel metodo e nel merito.
Consideriamo pertanto errata questa decisione ed invitiamo Prefetto e Questore ad annullarla quanto prima, anche perché siamo convinti che la popolazione brindisina che in questi anni è stata attiva per la difesa del territorio condivide il nostro pensiero. Consulterò il Ministro degli Interni per sapere se è a conoscenza di questa iniziativa e quali azioni intenda intraprendere.
Esprimiamo, inoltre, la massima solidarietà a Greenpeace ed ai suoi attivisti.
Donatella Duranti – Deputata PRC/ SE
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