Brindisi, 31/03/2008
Rigassificatore: Gaglione (PD) risponde alle associazioni ambientaliste
Cari amici,
in risposta alla lettera aperta dell’8 marzo 2006 sulla nota questione del rigassificatore a Brindisi, inoltrata ai candidati alle elezioni politiche dalle associazioni ambientaliste riassumo in questa nota la mia posizione.
Ho profondo rispetto per battaglia che le associazioni hanno condotto in questi anni e per l’ampio dibattito che hanno promosso nella popolazione brindisina. Il mondo dell’associazionismo ambientalista ha dato alla città di Brindisi importanti momenti di mobilitazione, di stimolo e di coinvolgimento della popolazione, uniti a una riflessione costante nei decenni.
Ritengo determinante, altresì, l’attività delle Istituzioni condotta sul tema del rigassificatore e l’importantissimo ruolo condotto dall’Amministrazione provinciale: in questi anni il territorio di Brindisi ha recuperato la capacità di interrogarsi sul proprio futuro, ha recuperato la forza e l’autorevolezza nel confronto con le istituzioni centrali e con il complesso mondo industriale; ha saputo manifestare, in talune occasioni, una ferma e documentata opposizione. Io sono completamente solidale con le posizioni maturate fino ad oggi in ambito locale sul tema del rigassificatore e apprezzo la sinergia che ha saldato le posizioni della Provincia, del Comune e della Regione. Non sono pertanto d’accordo con l’edificazione dell’impianto in questione nel nostro territorio; Brindisi, al contrario, deve recuperare e salvaguardare un importante patrimonio ambientale attraverso un’azione politica che assegni alla nostra terra una vocazione nuova, più prossima al mare e agli scambi, che faccia di questa città un luogo di passaggio e di collegamento tra l’Italia e i paesi del vicino Adriatico. Da questo punto di vista, il rigassificatore - a breve distanza dal porto - sarebbe un ostacolo troppo grande. Brindisi ha già pagato prezzi altissimi in termini di impatto ambientale e non può appesantire il suo status di zona a grave rischio di incidente ambientale; gli impianti di rigassificazione rivestono una importanza strategica e sono convinto della loro utilità, tuttavia l’edificazione di simili strutture deve fare i conti con le storie di ogni singolo territorio e non ritengo che il sito prescelto a Brindisi possa risultare idoneo a ospitare un simile insediamento industriale.
L’impegno di tutti noi deve essere quello di andare avanti sulla strada tracciata in appoggio alla attività delle Istituzioni locali volta a riconsiderare i termini dell’attuale iter autorizzativo.
Abbiamo oltretutto il dovere di riproporre gli argomenti della questione energetica brindisina: i tempi ci impongono di riflettere sulla riduzione dell’impiego di combustibili fossili nelle centrali termoelettriche e di prospettare soluzioni importanti, tuttavia graduali, non drastiche, non radicali. In questo contesto possiamo insieme discutere di nuove fonti energetiche, nella consapevolezza che il territorio deve beneficiare unicamente di scelte condivise e mai imposte da superiori livelli istituzionali, deve ricevere interventi che migliorano l’esistente e non aggravano il bilancio ambientale. Per questo motivo mi impegno personalmente a promuovere un ampio dibattito, aperto alle forze politiche, sindacali, al mondo dell’associazionismo e delle imprese. Dobbiamo responsabilmente aprire una fase di “condivisione” che metta tutti nelle condizioni di assumere e perseguire scelte: questo metodo, impostato sul lavoro e la riflessione comune di tutti i soggetti interessati - più che la mia personale opinione - ritengo possa contribuire alla formulazione di una rinnovata idea di sviluppo.
Cordialmente
Antonio Gaglione
|