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Bari, 13/05/2008
Montanaro (Pd) sulla legge regionale per l'edilizia residenziale sociale
Il 13 Maggio il Consiglio Regionale ha approvato una legge che fa onore all’Amministrazione Vendola ed alla maggioranza politica che la sostiene. Le norme che costituiscono l’ossatura della legge stabiliscono nuove procedure urbanistiche per aumentare l’offerta di edilizia residenziale sociale nei Comuni ad alta tensione abitativa. Per provare a spiegare quanto significativo sia il provvedimento assunto, è il caso di guardare al contesto economico in cui nasce l’iniziativa. Abbiamo verificato come fosse difficile realizzare alloggi per edilizia residenziale sociale a costi adeguatamente bassi; inoltre ci è apparso chiaro che il mercato immobiliare soffre di un vistoso aumento dei prezzi, a maggior ragione in un momento storico in cui gli stipendi ed i salari hanno diminuito il loro potere d’acquisto. Anche per i Comuni le procedure per disporre di aree per la destinazione ad edilizia sociale sono farraginose ed esose: quasi tanto da impedire le pratiche d’avvio. Compito di un’Amministrazione regionale che con sapienza guarda sia al mercato che al cittadino, magari per contenere le spinte liberiste del primo e per tutelare il diritti del secondo, è stato quello di formulare la migliore proposta possibile per risolvere una situazione che appariva inaccettabile nella Puglia migliore che stiamo costruendo.
Questa legge, recependo strumenti contenuti nell’ultima Finanziaria del Governo Prodi, è stata dunque voluta, perseguita e approvata per ragioni di civiltà. Tre sembrano gli aspetti più rilevanti: innanzitutto si potranno offrire nuove abitazioni a prezzi contenuti – più case a minor prezzo – in quei Comuni come Brindisi, Carovigno, Cellino San Marco, Latiano, Mesagne, San Donaci, San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni che rientrano nell’elenco di quelli ad alta tensione abitativa stilato dal CIPE. A questo proposito, è il caso di sollecitare le amministrazioni di queste città ed i tecnici interessati ad aderire con solerzia alle possibilità offerte dalla nuova legge, entro i 180 giorni previsti dal dispositivo. La seconda opportunità sembra con tutta evidenza quella di mettere i Comuni in condizione di poter derogare agli indici di edificabilità previsti dagli strumenti urbanistici generali, potendo utilizzare, nel rispetto dei vincoli culturali, ambientali e paesaggistici, sia le aree destinate a servizi, in eccesso e quindi spesso mai utilizzate o abbandonate al degrado, sia le zone a prevalente destinazione residenziale.
Infine, ma non per importanza, il provvedimento centra l’obiettivo di attivare l’economia del settore edile, coinvolgendo gli imprenditori, gli artigiani e le maestranze.
COMUNICATO STAMPA
Vincenzo Montanaro
Consigliere regionale Partito Democratico
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