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Brindisi, 20/05/2008
Furto di rame per 100.000 euro
Continuano i furti di "oro rosso", il prezioso rame che viene asportato alle Ferrovie (ma anche alle società elettriche, a quelle telefoniche o nei cantieri), e continua l'impegno delle forze dell'ordine per reprimere un fenomeno che diventa sempre più consistente.
Il rame rappresenta il migliore conduttore elettrico dopo l’argento, resiste alla corrosione, non è magnetico ed è completamente riciclabile. Quello che nasce dall'asportazione del rame è un commercio "nero" davvero fiorente anche dalle nostre parti, come è attestato dai numerosi interventi dei Carabinieri e dalle denunce presentate. Si conoscono persino le quotazioni del rame rubato e rivenduto sul mercato nero: circa 4 euro al chilogrammo.
Un "affare" davvero appetibile tanto che, sovente, i blitz vengono commessi da vere e proprie bande di esperti che si armano di cesoie e martelli, si servono di mezzi pesanti e lavorano in aperta campagna, dove non esiste sorveglianza e, quindi, il rischio di essere scoperti è praticamente nullo.
E' andata così qualche notta fa in un deposito della zona industriale di Brindisi dove i soliti ignoti, previa effrazione del portone di ingresso, hanno asportato 13 bobine di cavi di rame del valore complessivo di 100.000 euro.
Sul fatto indagano i Carabinieri della stazione di Brindisi principale
Ore.Pi.
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