Roma, 26/05/2004
Interrogazione sulle bonifiche nella zona industriale di Brindisi
La Senatrice Ds, Rosa Stanisci ha presentato un'interrogazione a risposta scritta al Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio relativa alle bonifiche nella zona industriale di Brindisi. Di seguito il testo integrale del documento:
Per sapere premesso che
con Legge n. 426/98, veniva individuato tra i primi interventi di bonifica di interesse nazionale, il sito industriale di Brindisi;
a seguito della perimetrazione dell’area potenzialmente inquinata, approvata con Decreto M.A. del 10.01.2000, diverse aziende ubicate all’interno del sito, hanno attivato le procedure per la preventiva caratterizzazione ed eventuale successiva bonifica le cui competenze autorizzatorie sono state esercitate dal M.A. ai sensi del Decreto Ministeriale n. 471/99;
per quanto riguarda la verifica dello stato di inquinamento delle aree pubbliche, successivamente estese anche ai suoli agricoli privati, le competenze esecutive sono state attribuite al Commissario Delegato-Presidente della Regione Puglia, mentre per i diversi settori delle acque portuali che saranno interessati da opere infrastrutturali, le verifiche sono state effettuate dall’Autorità Portuale di Brindisi;
con il regolamento recante il Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale approvato con Decreto n. 468/01, sono state individuate le prioritarie emergenze ambientali con le aree da bonificare e mettere in sicurezza, nonché le fonti di finanziamento e le modalità di concessione dello stesso, prevedendo per il sito di Brindisi un fabbisogno di circa 100 miliardi di Lire;
sulla base delle diverse indagini effettuate per la caratterizzazione dello stato di inquinamento dei suoli, delle acque di falda e di alcuni settori del bacino portuale, in numerose aree sono stati riscontrati accentuati e preoccupanti livelli di inquinamento dovuti alla presenza di metalli pesanti, diossine, idrocarburi di diversa tipologia ed altre sostanze pericolose ed altamente tossiche;
l’unico intervento di bonifica approvato dal Ministero dell’Ambiente e che è in fase o effettuazione, riguarda la rimozione dei terreni contaminati ubicati all’interno dello stabilimento petrolchimico e relativi alle aree interessate dalla costruenda centrale termoelettrica della società Enipower. Per le altre aree sia pubbliche sia private, risultate inquinate, non si ha alcuna certezza sul quando saranno approvati i progetti di bonifica e se saranno eseguite le opere, specialmente quelle relative al disinquinamento dell’ex stabilimento EVC e alla falda freatica che allo stato delle notizie acquisite, rappresentano una preoccupante emergenza ed un costante pericolo nei confronti dell’ambiente circostante e della salute dei cittadini.
Considerato che alcuni degli interventi di bonifica inseriti nel Piano di disinquinamento dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale per i quali sono stati impegnati cospicui finanziamenti pubblici, in particolare quelli per il disinquinamento del Seno di Ponente del porto di Brindisi, a distanza di diversi anni non si rileva alcuna concreta attuazione;
inoltre , per diverse attività economiche sono state sospese le autorizzazioni alla realizzazione delle opere politiche e le aree non sono state sottoposte ancora a preventiva indagine per la verifica dello stato di inquinamento, e ciò ha comportato da parte di alcune imprese, la rinuncia agli investimenti per la realizzazione di nuove attività produttive.
In merito a quanto sopra premesso e considerato, si chiede quali urgenti provvedimenti si intendano adottare al fine di garantire
1) il completamento in tempi ragionevoli di tutte le indagini per una compiuta conoscenza e caratterizzazione del reale stato di inquinamento dei suoli, delle acque di falda e delle acque superficiali interne e marine, comprese nella perimetrazione approvata;
2) l’immediata messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale di tutte le aree già caratterizzate e risultate inquinate e che al momento non sono interessate dalla realizzazione di opere, o per le quali non sia stata manifestata alcuna volontà o interesse al recupero a fini economici;
3) quali strumenti siano stati attivati per verificare la concreta realizzazione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei suoli e delle acque e la corretta gestione dei rifiuti prodotti, al fine di poter assicurare un concreto miglioramento dell’attuale stato dell’ambiente.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA SEN. STANISCI
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