Fasano, 16/06/2008
Venerdì la "Festa dei cortei storici d’Italia"
Venerdì 20 giugno, a partire dalle 17.30 in viale della Resistenza, a Fasano, prenderà il via la suggestiva “Festa dei cortei storici d’Italia”, una sfilata nei rigorosi costumi tipici di ben quattro cortei storici ospiti della città brindisina: “La Damavivente” di Castelvetro di Modena (Mo), “I Balestrieri” di Sansepolcro (Ar), “La Battaglia fra Turchi e Cristiani” di Tollo (Ch), “Il corteo del Balì Carafa” di Putignano (Ba).
I quattro cortei storici saranno accompagnati, per le vie di Fasano, dai figuranti del corteo storico fasanese “La Scamiciata”. Organizzata dal comitato “Giugno fasanese”, la festa vede il patrocinio del Comune e, per la prima volta, potrà essere seguita “in prima fila” da due coppie di turisti presenti a Fasano in questi giorni. L’iniziativa, “La Scamiciata...da noi il turista è in prima fila” è stata pensata dagli organizzatori, in occasione dei trent’anni di attività del comitato (anniversario che cade proprio in questo 2008), proprio “in omaggio al tradizionale senso di ospitalità dei fasanesi – scrivono gli organizzatori -. Le due coppie di turisti, scelti tra gli ospiti delle strutture alberghiere di Fasano, saranno in prima fila in tutte le manifestazioni della Scamiciata, godendo di un posto privilegiato per assistere a tutte le manifestazioni. Per questo il pomeriggio del 20 giugno saranno ricevuti a Palazzo di città per il saluto delle autorità assieme alle delegazioni dei cortei storici ospiti, e potranno assistere sul palco di piazza Ciaia all’arrivo dei quattro cortei storici ospiti, mentre il 21 giugno, in occasione del corteo storico fasanese “La Scamiciata” potranno godersi lo spettacolo dalla Loggia del Palazzo dell’Orologio”.
“La Damavivente” (di Castelvetro di Modena – Mo). In questo antico centro sulle colline modenesi durante la vendemmia del Lambrusco, nell'affascinante atmosfera del borgo antico di Castelvetro si gioca la Dama vivente, una vera partita in cui le pedine sono i giovani paggi della corte marchesale. La manifestazione, che si svolge ogni due anni, rievoca il soggiorno nel borgo di Torquato Tasso e i festeggiamenti che i Marchesi Rangoni dedicarono al poeta rifugiato a Castelvetro. La festa consiste in un fastoso banchetto, allestito nella piazza del Borgo Antico. Il corteo, in onore dell’illustre ospite, si svolge per le vie del centro storico di Castelvetro, con soste presso le antiche locande; il tiro della freccia incendiata, determina il diritto alla prima mossa per la partita a Dama Vivente, che vede schierati i Marchesi Rangoni contro i Marchesi Montecuccoli, sulla suggestiva scacchiera della Piazza di Castelvetro. Musici, sbandieratori, giochi, maghi e giullari intrattengono gli ospiti durante tutta la serata fino a mezzanotte, quando i magici fuochi d’artificio concludono la festa.
“I Balestrieri” (di Sansepolcro - Ar). La Società Balestrieri di Sansepolcro è antico sodalizio che fonda le sue radici nel rinascimento toscano ed ha saputo perpetuar nel tempo ininterrottamente dal XV° secolo il Palio della Balestra, singolar tenzone in cui si affrontano i balestrieri della città pierfrancescana contro gli amici-rivali di sempre della città di Gubbio. La gara di tiro con la balestra fra Sansepolcro e Gubbio è certificata storicamente dal 1594, ma vi sono fonti storiche attendibili che confermano che tale disputa avveniva anche antecedentemente. Persino Piero della Francesca, illustre cittadino biturgense, risulta tra i possessori di una delle 160 balestre comunali. Il premio per il vincitore consisteva in un palio (da “pallium”) di lana per confezionarsi un abito. Dal 1951 nella seconda domenica di settembre a Sansepolcro, nell’affascinante scenario della Piazza Torre di Berta, racchiusa tra palazzi rinascimentali, si svolge la storica disputa del Palio. Secondo gli antichi costumi, l’araldo legge, al mattino, il bando di sfida ai rivali Eugubini. Al pomeriggio, dopo la benedizione delle armi, i balestrieri delle due città entrano in piazza annunciati dal rullo dei tamburi e dal suono delle chiarine, mentre gli sbandieratori lanciano in aria le bandiere con i colori degli antichi quartieri. I tiratori delle due Città si alternano sui banchi di tiro nei loro costumi rinascimentali e nel silenzio, rotto solo dai colpi secchi delle frecce che si conficcano nel corniolo, la piazza rivive la magia delle antiche giostre.
“La Battaglia fra Turchi e Cristiani” (di Tollo – Ch). Nella prima domenica di agosto a Tollo, ormai per secolare tradizione, a mezzogiorno in punto si rievoca la battaglia fra turchi e cristiani per festeggiare la Madonna del S. Rosario, festa denominata anche “dei Turchi e della Madonna della Vittoria”. La festa di Tollo trae origine da eventi storici verificatisi nell’estate del 1566, anno in cui la flotta ottomana minacciò le coste adriatiche con continui saccheggi e azioni distruttive. Verso la fine di luglio dopo l’inutile assedio di Pescara e la distruzione di Francavilla, i turchi si spingono verso l’interno per assaltare i piccoli centri. Dopo vari feroci attacchi i Tollesi stanno per cedere quando, miracolosamente, appare in cielo la Vergine che costringe i turchi alla fuga. Questo il fatto storico: oggi la Battaglia si svolge secondo un preciso rituale. Sono ben quattro gli attacchi dei Turchi alla Torre, innalzata apposta presso la chiesa parrocchiale; i Saraceni sono riusciti ormai a salire sulla Torre, quando miracolosamente le campane cominciano a suonare a distesa e in cielo appare la Vergine. La città di Tollo è salva e i turchi in fuga.
“Il Corteo del Balì Carafa” (di Putignano – Ba). Il corteo storico del 2 agosto è ambientato nel 1477, ultimo anno di baliaggio di frà Giambattista Carafa. Gian Battista Carafa fu munifico e comprensivo e gratificò Putignano con privilegi e opere pubbliche; anche se appartenente a un ordine militare-religioso, nella realtà il Balì Giambattista Carafa si comportò come un vero e proprio principe rinascimentale trasmettendo il feudo al figlio. Un corteo a cavallo composto dal Balì e da cavalieri di scorta si avvia alla volta di Putignano partendo dalla chiesetta di San Giovanni dirigendosi verso la Porta Grande della città. Nel frattempo l’intero clero, i religiosi e le confraternite della città, il governatore, il sindaco, i notabili gli vanno incontro in corteo. Arrivato a Porta Grande, sceso da cavallo il Balì, dopo essersi genuflesso in adorazione della Croce sorretta dal vice priore riceve con una cerimonia ufficiale, dalle mani del Camerlengo di Putignano le chiavi della città insieme con quelle del Comune. Il corteo dopo la cerimonia si ricompone dirigendosi verso la chiesa di San Pietro con alla testa clero, notabili, popolo e a chiudere le milizie e il Balì a cavallo, le redini portate a mano destra dal governatore e a mano sinistra dal sindaco. Una volta giunto presso il sagrato il Balì scende da cavallo e s’installa su un trono ricevendo gli onori da clero e notabili. A conclusione Il Balì e il seguito fanno il loro ingresso nel palazzo baliale.
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI FASANO
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