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Brindisi, Forum A.S.S.: "è possibile una città liberata da rifiuti ed inquinanti?"



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Brindisi, 17/06/2008

Forum A.S.S.: "è possibile una città liberata da rifiuti ed inquinanti?"

La Provincia di Brindisi ha recentemente destinato ai due Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) in cui è diviso il territorio provinciale per la gestione dei rifiuti oltre 3 milioni di euro esclusivamente per la raccolta differenziata del rifiuto umido.
Il Comune di Brindisi ha già una esperienza triennale nella raccolta di carta e plastica ma è necessario estendere ad altri materiali questa raccolta porta a porta.
È soprattutto necessario ridurre fino ad eliminare la presenza di cassonetti nella città che continuano a raccogliere i rifiuti più indifferenziati ed a volte speciali (mobili, elettrodomestici, ecc) introdotti da cittadini e commercianti.
Occorre ampliare quindi la raccolta differenziata ad altri materiali, come appunto l’umido, e ridurre la possibilità di disfarsi dei rifiuti in modo indifferenziato.
Il Comune di Brindisi deve al più presto attivare gli impianti di biostabilizzazione che non necessitano di particolari interventi. Mentre apprendiamo che sono stati recentemente stanziati oltre due milioni e mezzo di euro, sempre dell’Amministrazione Provinciale, per l’adeguamento e l’avvio della gestione dell’impianto di compostaggio nel Comune di Brindisi a servizio dell’intero territorio provinciale.

Questi atti già compiuti, come la messa a disposizione dei finanziamenti, e quelli ancora da compiere, come la loro utilizzazione per l’attivazione degli impianti, devono considerarsi certamente importanti per realizzare il pieno riutilizzo dei rifiuti.
Mentre chiediamo che si dia corso a tali attivazioni, riteniamo che le stesse debbano essere affiancate da campagne di informazione e di formazione al recupero dei rifiuti che interessino anche le scuole fin dalle prime classi.
Tutto ciò ci sembra fortemente correlato alla questione di una maggiore pulizia delle strade. Riteniamo necessario un impegno maggiore da parte del Comune perché sia esercitato un deciso controllo, oggi inadeguato, sulla effettiva pulizia di strade e contenitori per rifiuti. Non si sa perché si sia persa l’abitudine di pulire le strade con l’ausilio degli operatori ecologici demandando il tutto all’opera delle grandi spazzatrici che non possono che pulire gli spazi liberi dalle innumerevoli automobili parcheggiate.

Recupero dei materiali col metodo porta a porta, progressiva eliminazione dei cassonetti per la raccolta indifferenziata e pulizia delle strade sono facce di una medesima medaglia, quella della salubrità ambientale.
Preoccupa infatti che il Piano Energetico e Ambientale Regionale preveda per Brindisi la co-combustione con il carbone del 5% di Combustibile da Rifiuti (CDR) il quale dovrebbe giungere da almeno tutta la Regione stante la impossibilità per la nostra Provincia di fornire da sola tutto il CDR necessario.
Preoccupa perché il limite di emissione delle pericolose diossine, che inevitabilmente si produrrebbero con detta combustione, non è quello previsto per legge (emissioni massiche) bensì quello relativo al rispetto di una determinata diluizione all’interno delle emissioni della centrale.
È impossibile non rilevare come questa trovata introduca un inquinante (le diossine) che sinora non veniva emesso dalle centrali termiche di Brindisi aggiungendosi così agli altri tossici, alcuni cancerogeni, che già vi si producono (arsenico, cromo, cadmio, nichel, IPA, sostanze radioattive ecc). Inoltre l’ aggiunta del CDR al combustibile delle centrali avviene a fronte di nessuna riduzione delle quantità di carbone impiegate ma solo a scapito dell’impatto ambientale delle centrali sulle popolazioni e sul loro ambiente.
Brindisi continuerebbe, in questa concreta ipotesi, a rimanere stazione di servizio energetica e diventare anche stazione del CDR regionale. Discorso analogo si potrebbe svolgere per l’impianto di termovalorizzazione di rifiuti urbani, che preferiamo per chiarezza chiamare inceneritore, che pare di prossima realizzazione nella zona industriale di Brindisi.
Si profila così un orizzonte di trattamento dei rifiuti che mal si concilia con gli investimenti che pur si stanno realizzando per estendere la raccolta differenziata la quale, come tutti sanno, rimane un’attività incoerente con l’incenerimento dei rifiuti dal momento che per sua natura sottrae a quest’ultimo trattamento la materia prima necessaria.
Contraddizione questa che si accentua ancor di più se si considera che è stato proposto, sempre per Brindisi, un progetto di un impianto di trattamento a freddo del CDR che permetterebbe una selezione ed un recupero ancor più spinti. Accanto a questa incongruenze tra le politiche locali e regionali segnaliamo, come dato in contrasto con la raccomandata e giusta estensione del recupero dei materiali, l’assenza della previsione in Puglia di impianti per il recupero del legno e dell’alluminio mentre gli impianti per plastica e vetro appaiono sottodimensionati rispetto alle necessità.

Il Forum continua pertanto a chiedere l’estensione della raccolta differenziata a livelli tali da rendere inutile la scelta, di per sé costosa e pericolosa, dell’incenerimento dei rifiuti (nelle centrali o nei termovalorizzatori che sia) . Va realizzata una città libera dai rifiuti ma anche una città libera dagli inquinanti tossici.

COMUNICATO STAMPA FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO


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