Brindisi, 22/06/2008
SAP: dopo la riapertura di Restinco necessari "più mezzi e personale per la sicurezza"
Sul centro di Permanenza di Restinco (Brindisi), la Segreteria Provinciale del SAP, Sindacato Autonomo di Polizia, ha inviato una lettera aperta al Questore ed al Prefetto di Brindisi e, per conoscenza, al Ministro dell’Interno, al Capo della Polizia, al Direttore
Generale della Pubblica Sicurezza, all'Ufficio per l’Amministrazione Generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, al Direttore Ufficio per le Relazione Sindacali, alla Segreteria Nazionale e Regionale SAP ed agli organi d’informazione. Di seguito il testo integrale del documento:
Con il crescente numero di sbarchi sulle coste italiane delle carrette del mare stracolme di “disperata speranza”, il Governo si è visto costretto a rimodulare e/o riaprire gli oltre 20 centri di permanenza, dislocati sull’intero territorio nazionale, istituiti nel 1998 con la legge Turco-Napolitano.
Nel 2005, prima che venisse chiuso, il Centro di Permanenza Temporaneo (CPT) di Restinco, nell’attesa che fossero svolte tutte le procedure per il rimpatrio, ospitava circa 180 cittadini extracomunitari sprovvisti di regolare permesso di soggiorno.
Dopo il susseguirsi, a ritmo incessante, di tutte le opere di ristrutturazione, adeguamento e risanamento della struttura volta ad assicurare adeguato e decoroso ricevimento degli immigrati, ora è ritornato in attività anche il Centro di Accoglienza di Restinco, ospitando 160 stranieri.
Questa O.S., tralasciando il merito sulle scelte politiche in tema di immigrazione, vuole soltanto fare i cosiddetti “conti della serva”, ponendo ulteriormente all’attenzione dell’Amministrazione della P.S. e di tutte le istituzioni presenti sul territorio alcuni dati, su cui non è possibile non soffermarsi a riflettere.
È del tutto evidente che, la gestione di un centro di accoglienza per immigrati non è semplice, dovendosi svolgere servizi di vigilanza con un impegno particolare e un’attenzione maggiore. Infatti, continui sono i controlli per impedire i tentativi di fuga. Costante l’attività di ordine pubblico per evitare le rivolte, gli scontri tra stranieri di diverse etnie, tra coloro che professano diverse religioni, etc.
Tutta questa attività, presso il Centro di Restinco ò assicurata da 10 unità (5 poliziotti e 5 carabinieri) per turno. I turni sono articolati su quattro quadranti più quello di riposo. I conti sono presto fatti: 40 unità di cui 20 poliziotti e 20 carabinieri ogni giorno. Questi operatori (ci riferiamo ai poliziotti), aggregati da altre sedi, sono destinatari del trattamento economico accessorio che comporta il servizio di missione, cioè un compenso maggiorato, rimborso di spese di viaggio, dì vitto e pernottamento. Quanti soldi? Tanti!
Ma i problemi connessi al centro d’immigrazione non sono soltanto quelli relativi ai costi che il povero contribuente è costretto a sopportare ma anche quelli legati alla riduzione della sua soglia di sicure’a. Si verifica infatti che, diverso personale gravita e/o viene distolto dai propri compiti per poter assicurare tutti gli adempimenti correlati agli stranieri presenti a Restinco.
A titolo meramente esemplificativo si evidenzia che essendo le traduzioni dei cittadini stranieri eseguite da operatori provenienti da altri settori della Questura, di fatto, si realizz una diminuzione dell’impiego di pattuglie nell’attività di prevenzione e controllo del territorio. Come già avvenuto in passato, in tutte le manifestazioni di ordine pubblico, viene impegnato il personale addetto allo svolgimento dell’attività burocratica, personale già di per sé ridotto in modo significativo. Quale Tribunale può tollerare ritardi nell’evasione di provvedimenti giudiziari con termini perentori? Quanti vacanzieri sono disposti a pazientare per il ritardo nel rinnovo del proprio passaporto? Per poter garantire lo svolgimento di tutte queste attività istituzionali, il personale non sempre ottiene la fruizione dei riposi settimanali, dei permessi e chissà se riuscirà ad andare in ferie. Anche Dio il settimo giorno si riposò!
Eppure basterebbe poco!
Non è pensabile incrementare i carichi di lavoro, pretendere il meglio e di più da tutti, dimenticando sempre che siamo pochi, non predisporre un preciso e rispondente piano di potenziamento delle risorse umane, oltre a quelle strumentali. anch’esse sempre troppo esigue ed inefficienti. Con l’invio di ulteriori operatori di Polizia nella sede di Brindisi, il Dipartimento vedrebbe eliminati i forti costi connessi al pagamento delle indennità degli aggregati, le strade sarebbero adeguatamente pattugliate, sicuramente, gli uffici burocratici riuscirebbero a soddisfare l’utenza fornendo i servizi in tempi celeri e congrui. Anche i poliziotti vedrebbero assicurati i sacrosanti diritti previsti. innegabili a qualsiasi lavoratore.
Confidiamo in autorevoli interventi da parte di esponenti del Governo per sensibilizzare l’aumento di poliziotti in questo capoluogo. Altresì, per il bene e per l’amore che ci lega alla nostra città, invitiamo tutti i vertici locali e provinciali a promuovere ogni iniziativa utile, tendente ad acquisire più mezzi e più personale per assicurare la dovuta sicurezza all’intera cittadinanza.
COMUNICATO STAMPA SAP
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