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Bari, Aerospazio e Legno: Frisullo presenta i primi due distretti produttivi pugliesi



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Bari, 10/07/2008

Aerospazio e Legno: Frisullo presenta i primi due distretti produttivi pugliesi

Riconosciuti in Puglia i primi due distretti produttivi. Sono il “Distretto produttivo aerospaziale pugliese” e il “Distretto produttivo del Legno e Arredo”.
Il via libera ufficiale è arrivato durante l’ultima giunta, dopo un lungo lavoro istruttorio dell’Assessorato allo Sviluppo economico. Un atto amministrativo che segna il passaggio decisivo verso il futuro dell’economia pugliese.

Un distretto produttivo è infatti una rete di imprese legate tra loro per comparti produttivi o per filiere, che svolgono quindi attività collegate, anche se in territori non confinanti tra loro, ma con il coinvolgimento delle istituzioni che operano in quei territori. In un distretto si coniugano in un unico sistema integrato produzione, ricerca, innovazione e formazione degli operatori.
Ecco perché l’ufficializzazione dei primi due distretti rappresenta per il Vice Presidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico Sandro Frisullo “un momento storico nell’economia pugliese, l’inizio di un processo rivoluzionario di innovazione”.
Ma perché aerospazio e legno-arredo? “Questi due settori così diversi tra loro – spiega il Vice Presidente - rappresentano rispettivamente l’innovazione e la tradizione. Il loro riconoscimento non è casuale, da un lato spingiamo l’hi- tech legato all’aerospazio che ha grandi prospettive, dall’altro puntiamo sul manifatturiero tradizionale con il legno-arredo, che sta attraversando un momento di crisi e quindi va riposizionato sul mercato”.
I distretti produttivi aerospaziale e del legno e arredo, sono due dei cinquantanove progetti presentati all’Assessorato allo Sviluppo economico entro il 28 febbraio di quest’anno. Le domande per la costituzione dei distretti riguardano almeno una ventina di settori e coinvolgono in totale 4682 imprese.
A parte i due approvati, sono in corso di esame gli altri 57 progetti di distretti produttivi che riguardano rispettivamente, la meccanica, il turismo, l’editoria, l’ambiente e il riciclo, l’agroalimentare, la pesca, la logistica, la nautica, il florovivaismo, il lapideo, l’edilizia sostenibile, l’armamento ferroviario, la moda, la logistica, la comunicazione e l’informazione scientifica, le politiche sociali, l’informatica e l’hi-tech, l’ottica.
Ovviamente i 59 che si sono proposti non diventeranno tutti distretti produttivi, ma dovranno aggregarsi e fondersi tra loro. Per questo la loro definizione dipenderà dall’impegno col quale i promotori sapranno adeguarsi a quanto previsto dalla legge sui distretti.

Il neo-approvato Distretto produttivo aerospaziale pugliese raggruppa 29 piccole e medie imprese, 8 grandi imprese, 9 enti di formazione e ricerca, 6 tra associazioni, istituzioni e sindacati.
La caratteristica della proposta di riconoscimento è la fusione della componente tecnologica con quella produttiva. Tutto ciò è possibile grazie alla compresenza – si legge sul documento – “di una significativa concentrazione di imprese, di strutture di ricerca e formazione avanzata, di strutture di trasferimento e di sostegno all’innovazione fra loro integrabili in un sistema produttivo rilevante. Grazie a questa azione il sistema produttivo locale avrà maggiori possibilità di partecipare in maniera sempre più significativa, trainata dalla grande imprese, ai più significativi programmi internazionali aerospaziali”.
E non solo, attraverso il distretto ci sarà la possibilità di strutturare un sistema di piccole e medie imprese orientato non solo alla subfornitura, ma alla produzione di prodotti da immettere direttamente sul mercato. Alcune di queste imprese hanno già inserito nei propri piani industriali alcune novità come la produzione di nuovi motori per aerei ed elicotteri leggeri, sensori per il controllo della combustione e la riduzione dell’inquinamento ambientale, sensori che verificano lo stato delle strutture, componenti innovativi per nuovi Aerodine (velivoli leggeri).

Il Distretto produttivo del legno e arredo comprende 84 imprese, 5 associazioni, 2 enti. Punta su ricerca e innovazione, internazionalizzazione e formazione degli operatori, con alcuni obiettivi chiariti nella proposta: “Aumentare, attraverso il coordinamento delle attività svolte dalle aziende che ne fanno parte, il grado di benessere del territorio, favorire la crescita dimensionale delle imprese anche attraverso processi di fusione, costruire un sistema di relazioni stabili con Università e centri di ricerca, promuovere la formazione di aggregazioni di imprese specializzate nei diversi comparti per l’ingresso in nuovi mercati”.
È nota la difficoltà nella quale versano da qualche tempo le aziende del settore del mobile imbottito, nonostante continuino ad esprimere segni di forte vitalità. E proprio per rilanciare i comparti in crisi, il distretto punta a realizzare prodotti dove il capitale intellettuale sia più alto e quindi in grado di competere sui mercati mondiali. Innovare è la parola d’ordine, sia sotto il profilo estetico che funzionale.
In questo senso va la progettazione di mobili eco-compatibili e in relazione con il sistema della bioedilizia. Grande attenzione al design: si pensa allo sviluppo di tecniche di “virtual design” applicabili all’industria del legno-arredo ma si punta anche all’incontro tra stilisti. Per ideare nuovi prodotti si confronteranno stilisti di arredo e stilisti di altre filiere produttive.

Il settore del dell’aerospazio
Le grandi imprese operanti in Puglia nel settore dell’aerospazio sono quattro: Alenia Aeronautica, Avio, AgustaWestland, ElsagDatamat con presenza diretta e attraverso la controllata SSI.
Ad esse si affianca un numero ristretto di piccole e medie imprese in grado di gestire un prodotto verticalizzato e di procurarsi opportunità di business anche sul mercato internazionale; un numero maggiore di aziende, oltre 30, in grado di offrire solo l’esecuzione di fasi dei cicli di lavoro propri della filiera, ed infine aziende del settore aerospaziale, spin-off del mondo universitario, che oltre ad operare con le grandi imprese, hanno un proprio prodotto da offrire sul mercato.
Gli addetti del comparto aerospaziale in Puglia sono oggi oltre 4.100 unità, che si elevano a 4.500 unità se si considerano gli addetti delle imprese esterne cui le grandi imprese hanno da tempo esternalizzato numerose attività indirette (quali manutenzioni, pulizie, mense, guardiania, infermeria, etc.).
Di queste 4.100 unità che rappresentano oltre il 10% degli addetti su scala nazionale, il 70% circa in forza nelle grandi imprese, il 15% nelle medie imprese ed il rimanente 15% nelle piccole imprese. La Regione Puglia, che è la quinta regione italiana (fonte AIAD, Associazione industrie per l’aerospazio, i sistemi e la difesa), dopo Piemonte (20%), Lombardia (18%), Campania (20%) e Lazio (20%) per numero di lavoratori addetti nel settore aerospazio e difesa è, invece, la quarta per addetti del solo settore “Aerospazio”.

Il comparto pugliese dell’aerospazio contribuisce con oltre 700 milioni di euro ai ricavi del comparto nazionale, nel 2007 pari a 7 miliardi di euro circa. È quindi evidente che il comparto aerospaziale di per sé importante per il sistema Italia, è strategico per la Puglia per i livelli occupazionali assicurati. (Estratto dalla proposta del nucleo promotore del Distretto produttivo aerospaziale pugliese)

COMUNICATO STAMPA GIUNTA REGIONALE PUGLIESEdistr_aeros


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