Brindisi, 23/07/2008

Albano (PD): la ferrovia Brindisi-Taranto chiude per ferie

Dalle ore zero del 27 luglio e fino alle ore 24.00 del 31 agosto 2008 la linea ferroviaria Taranto – Brindisi chiude i battenti.
I treni saranno sostituiti da Pullman che, oltre ad intasare ed inquinare maggiormente, le già congestionate strade provinciali e cittadine, impiegheranno quasi il doppio del tempo per arrivare a destinazione traffico permettendo... naturalmente.
Raggiungere la Calabria, la Campania e la Basilicata, in treno, sarà una lunga avventura.
Nel più assoluto silenzio degli enti locali (che forse non sono stati nemmeno informati da Trenitalia che come tutti sanno si regge con il denaro pubblico, con i soldi delle nostre tasse) si sta consumando un’altra grande beffa ai danni del nostro territorio, alla sua voglia di rilancio, ma più in generale a quella dell’intera area ionico - salentina, al progetto del grande Salento.
La giustificazione è l’effettuazione di lavori di “ maggiore rilevanza” che, a quanto ci dicono gli addetti ai lavori, si sono sempre fatti e si continuano a fare, nelle altre zone d’Italia e d’Europa, senza dover ricorrere alla chiusura della linea.
La verità è che da noi si vogliono scaricare sulla collettività, sui pendolari, sul turismo che faticosamente sta riemergendo, gli effetti delle tante drastiche riduzioni di personale e di costi che si erano già pesantemente concretizzate nella riduzione dei collegamenti, nel peggioramento della qualità del servizio, nella desertificazione delle stazioni, con conseguenti problemi di insicurezza.

Questa è la dimostrazione, al di là delle tante dichiarazioni che si fanno ed alle tante rassicurazioni, di un sistema di governo del trasporto ferroviario culturalmente arretrato, perché cerca la propria capacità competitiva nell’abbattimento indiscriminato dei costi, e non investe così come si fa altrove in Europa, nella qualità e nella efficienza del servizio.
Si può ragionevolmente ipotizzare che si stia portando a compimento un disegno che sembra venire da lontano, da quella voglia mai sopita di tagliare o ridimensionare il traffico in quelle tratte considerate “ rami secchi”.
Prima con i disagi, i ritardi e gli orari dei treni non funzionali agli impegni di lavoro, di scuola ed alle coincidenze, si sono allontanate le migliaia e migliaia di cittadini che affollavano quotidianamente le stazioni ferroviarie della Brindisi – Taranto, linea che resa improduttiva, può giustificare, oggi, la chiusura periodica per ferie e da domani si potrebbe giustificare il mantenimento al minimo delle sue potenzialità: 4 o 5 treni o pullman cioè quel tanto che basta a giustificare la quota parte dei 42 milioni di euro che la regione versa annualmente al Trasporto Regionale di Trenitalia.
Non si vuole cogliere l’occasione di rilancio del trasporto ferroviario conseguente alla crisi petrolifera.
Io spero che il Sindaco di Brindisi, il Presidente della Provincia, i Sindaci delle città interessate, la Camera di Commercio, l’Autorità Portuale, ma anche le parti sociali, le associazioni imprenditoriali, i rappresentanti politici del territorio possano e sappiano intervenire, ai massimi livelli regionali, per cercare di sventare questo autentica ingiustizia ai danni dei cittadini, del territorio e dell’ambiente. Non c’è rimasto molto tempo: non meritiamo anche questo.

Vincenzo Albano
Consigliere Comunale Partito Democratico