Grazie a un programma nazionale sulle tartarughe marine nato in collaborazione con l’Università di Roma “La Sapienza”, dagli anni 1980 il WWF Italia si impegna nella salvaguardia di queste specie .
Sono state raccolte notevole quantità di informazioni che hanno contribuito a far luce sulla biologia e sui problemi di queste specie nel Mar Mediterraneo. Inoltre, le varie attività svolte hanno accresciuto, direttamente o indirettamente, la sensibilizzazione di un gran numero di persone appartenenti a varie categorie potenzialmente in contatto con le tartarughe marine.
Il nuovo progetto si prefigge di applicare le misure disponibili per ridurre l'impatto che ha la pesca sulle tartarughe attraverso azioni informative di specifici progetti di conservazione attuate dalla Rete Territoriale dell’associazione presso i pescatori .
Nell’ambito di tale obiettivo prioritario l’azione che verrà attuata da subito e che può portare effetti positivi di conservazione sarà di indurre i pescatori a trattare adeguatamente le tartarughe catturate accidentalmente in modo da ridurre al minimo la mortalità che si verifica successivamente al rilascio in mare.
Alcuni dei fattori coinvolti in questa mortalità possono essere eliminati o attenuati da semplici interventi da parte del pescatore prima di rilasciare l’animale e sono diversi a seconda del metodo di pesca.
Due sono gli attrezzi particolarmente importanti per questo aspetto e che possono provocare seri danni alle tartarughe.
1) Il palangrese derivante detto palamito o “cuenzo” la cui lenza di nailon può accumularsi a livello intestinale, causando ostruzioni che possono risultare letali;
2) La rete a strascico che può causare la morte per annegamento
L’obiettivo è quindi quello di far arrivare una giusta informazione a quanti più pescatori possibili al fine di ottenere una idonea copertura geografica e temporale della campagna attraverso un maggior numero di persone che siano disponibili a parteciparvi.
A tal fine verranno attuate tre fasi
- Fase 1: contattare i pescatori fornendo materiale informativo, in particolare la T-shirt con impresse le procedure di trattamento delle tartarughe a bordo.
- Fase 2: con i pescatori interessati si potranno sviluppare conversazioni utili per spiegare meglio gli aspetti di conservazione delle tartarughe e il prezioso ruolo del pescatore,
- Fase 3: raccogliere preziose informazioni dai pescatori riguardo la distribuzione spazio-temporale delle tartarughe e i casi di catture accidentali.
Verranno pertanto avviate a breve campagne di informazione rivolte ai pescatori in modo da ridurre sensibilmente e in tempi brevi la mortalità delle tartarughe successiva al rilascio in mare .
Un’ elemento importante di questa nuova Campagna del WWF è evitare che le tartarughe siano portate a terra ma messe immediatamente in libertà qualora vi siano le condizioni al fine di ridurne i traumi causati da un periodo , seppur breve , di cattività .
Per altre informazioni e notizie sul Progetto Tartarughe del WWF Italia: www.wwf.it/tartarughe